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Quel Lecce-Roma fuori mercato, uno schiaffo al Sud

L'odissea dei 450 passeggeri scuote il mondo politico locale. Per il senatore di An Mantovano Trenitalia trascura scientemente il Mezzogiorno. Il presidente della Provincia farà una nuova convocazione

Venti ore per arrivare da Lecce a Roma, con grotteschi incidenti di percorso. Un vero disastro ferroviario senza vittime (https://www.lecceprima.it/articolo.asp?articolo=5258). Il "day after" segna il ritorno della politica sul tema: Trenitalia e Salento, che fare? Prima i tagli dissennati, a quanto pare scongiurati. Poi il dramma di 450 disgraziati, la cui unica colpa è stata quella di affidarsi ad un Eurostar. Meglio, "Eurofreezer Lecce-Roma", come lo chiama il senatore di An Alfredo Mantovano, rilasciando tutta la sua amarezza in una lettera dai tratti cupi inviata al presidente della Provincia Giovanni Pellegrino.

"L'amministratore delegato di Ferrovie dello Stato dottor Mauro Moretti - ricorda Mantovano - ha dichiarato che gli Etr 480 (il tipo di convoglio che si è bloccato nelle vicinanze di Capua) ‘sono treni fuori mercato'. L'affermazione è grave sotto vari profili: di merito: se - come si è visto - sono "fuori mercato", perché li si colloca lungo le tratte meridionali, affollate da studenti e da pendolari? Di opportunità: Moretti ha pronunciato queste parole mentre inaugurava l'alta velocità Bologna-Milano. E' ottima cosa che quel collegamento sia potenziato, ma a nessuno sfugge che l'inaugurazione è emblematicamente avvenuta nelle stesse ore in cui 450 persone si trovavano abbandonate sui binari in mezzo alla campagna, a una temperatura intorno allo zero, senza riscaldamento e senza adeguata assistenza: politica: Moretti aveva di fianco il presidente del Consiglio, che nella circostanza ha detto che ‘le Ferrovie sono un punto di riferimento, eccetto qualche incidente come quello che è successo l'altra notte'".

"Sono certo - prosegue Mantovano rivolgendosi a Pellegrino - che concordiamo sul fatto che ‘quello che è successo l'altra notte' non è un semplice ‘incidente', ma il risultato della scarsa considerazione di Ferrovie dello Stato per i collegamenti a Sud di Roma, in particolare col Salento. Si inserisce in un quadro che prevedeva la soppressione di alcune corse essenziali e che utilizza scientemente convogli ‘fuori mercato'. Qualche settimana fa siamo riusciti, mettendo insieme energie e forze politiche differenti, a far rivedere a Ferrovie dello Stato quella cancellazione. Non è sufficiente. E' necessario porre i collegamenti col Salento come questione non occasionale, ma permanente: per ottenere garanzie di convogli che non siano "fuori mercato", per verificare l'ipotesi di ulteriori riduzioni dei tempi di percorrenza, per garantire ai viaggiatori livelli minimi di sicurezza e di comfort".

Mantovano chiede quindi l'intervento deciso di Pellegrino. "Ti propongo di convocare i vari livelli istituzionali per individuare una delegazione che ponga la questione in modo diretto e stabile a Ferrovie dello Stato. So bene che in questi giorni tante scadenze, a cominciare dall'approvazione della Legge finanziaria nel Parlamento nazionale, consiglierebbero di rinviare il tutto a dopo le vacanze natalizie. Mi permetto di insistere perché, proprio alla luce di quanto accaduto a Capua qualche ora fa, non si lasci trascorrere altro tempo e si tenga una prima riunione prima di Natale. Costituirebbe il segnale che si intende fare sul serio".

E puntuale è arrivata la risposta di Pellegrino. "Condivido le note di preoccupazione che hai manifestato nella tua lettera sulla grave vicenda dell'Eurostar Lecce-Roma bloccato per ore nelle vicinanze di Capua; e il tuo forte dissenso sul commento (assolutamente inaccettabile) dell'amministratore delegato di Fs. In particolare, apprezzo la sensibilità istituzionale che hai voluto manifestare nel ritenere che la mia persone, ma più ancora la mia funzione, possa tornare ad essere utile su un problema generale, in cui il recente episodio è venuto ad inserirsi. Come ho avuto già modo di esprimere nel Consiglio provinciale del 26 novembre scorso - prosegue Pellegrino rivolgendosi a Mantovano -, convocata sulla paventata soppressione di alcune importanti tratte ferroviarie da e per il Salento, è fondato il rischio che le scelte della dirigenza delle Ferrovie dello Stato siano dettate sempre più da logiche ‘puramente mercantili', trascurando, al contrario, che proprio quelle parti del Paese che più hanno bisogno di crescere, avrebbero diritto a maggiori interventi infrastrutturali".

Pellegrino dice quindi di avvertire la "necessità che continui il metodo di concertazione unitaria che si è rivelato efficace e vincente nella vicenda delle soppressione delle tratte ferroviarie. Da tempo sostengo che i problemi del nostro territorio possano essere affrontati e portati a soluzione solo se prevarranno, tra i vari soggetti istituzionali, un effettivo spirito di collaborazione ed un metodo di lavoro sottratto ad ogni suggestione di parte. Mi attiverò per convocare al più presto le rappresentanze locali impegnate a vari livelli istituzionali, tenendo conto del calendario parlamentare di fine anno". E in data da concordare insieme.

Ritorna quindi da subito a ricostituirsi l'asse trasversale che vede in campo i politici locali di diversi schieramenti, dal centrodestra al centrosinistra. Forse l'unico modo perché il Salento possa avere voce in capitolo, costretto a fare a braccio di ferro su qualsiasi argomento perché relegato in un angolino da quei papaveri delle istituzioni che hanno gli occhi puntati sempre e solo verso il Nord.

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