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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Ecomafia 2012. Lecce nona in Italia per illegalità ambientale

È quanto emerge dai numeri presentati stamattina nel rapporto annuale di Legambiente. Per la Puglia intera, quadro davvero "impietoso" col podio per ciclo illegale del cemento, racket di animali, discariche abusive di pneumatici

LECCE – Ci sono podi di cui gloriarsi ed altri evidentemente di cui si farebbe volentieri a meno. Legambiente ha presentato in Italia il rapporto annuale “Ecomafia” 2012, con tutte le storie e i numeri sulla criminalità organizzata dentro tutti i “settori” di interesse. Per la Puglia le notizie sono tutt’altro che positive: un “podio” per il ciclo illegale del cemento, il racket di animali, le discariche abusive di pneumatici fuori uso; e le province di Bari, Foggia e Lecce fra le prime dieci italiane per illegalità ambientale.

Un quadro che da solo sembra impietosamente dire tutto e che racconta di un territorio, che non è solo il bello delle cartoline, delle foto divertite sotto gli ombrelloni (come sembra, anche quelli spesso in nero) e del mare limpido. Sotto la patina dorata, covano illeciti, spesso tollerati da chi dovrebbe combatterli nel nome della trasparenza e della giustizia. Parole grosse, forse, di questi tempi. Basti calcolare che sul suolo nazionale, gli illeciti ambientali accertati sono 33.817 nel 2011, con il 9,7% in più rispetto al 2010: in media, 93 al giorno, 4 ogni ora.

A guidare la “speciale” classifica, c’è la Campania, seguita dalle altre regioni a tradizionale presenza mafiosa: nell’ordine Calabria, Sicilia e Puglia. Quarto posto, insomma, un gradino sotto il podio, ma è una magra consolazione quella che emerge dal rapporto, che si arricchisce di una prefazione dello scrittore, Roberto Saviano, e “dedicato” a Giovanni Falcone e Paolo Borsellino. A Bari, questa mattina, i dati sono stati presentati da Francesco Tarantini, presidente Legambiente Puglia, Antonio Laudati, Procuratore della Repubblica di Bari e Lorenzo Nicastro, assessore alla qualità dell'ambiente della Regione Puglia.

In Puglia sono 3.345 le infrazioni accertate in materia ambientale con 2.971 persone denunciate, 57 arrestate e 1.281 sequestri effettuati (che valgono un primo posto), tutti dati in aumento rispetto al 2010. C’è poi la “crescita” di Lecce, che dal tredicesimo posto entra nella “top ten” delle città italiane per illegalità ambientale: si è “guadagnata” la nona posizione con 742 infrazioni accertate; fanno ancora peggio del capoluogo salentino Foggia che dal sedicesimo posto passa all’ottavo con 775 infrazioni e Bari che si attesta al quarto posto con 1.097 infrazioni accertate.

Nel ciclo illegale dei rifiuti, la Puglia scende al terzo posto, subito dopo Campania e Calabria, con 421 infrazioni accertate (il 30,9% in meno rispetto al precedente rapporto), 441 persone denunciate e 250 sequestri effettuati. La maggior parte delle infrazioni si concentrano nelle province di Bari (105), Lecce (104) e Foggia (94). In Puglia, dal 2002 ad oggi, ci sono state ben 39 inchieste contro attività organizzate per il traffico illecito dei rifiuti, cioè il 19,6% circa delle inchieste su tutto il territorio nazionale.

Per quanto riguarda lo smaltimento illegale di pneumatici fuori uso, la Puglia è in testa alla classifica per regioni con 28 discariche sequestrate, nel periodo ottobre 2011-maggio2012, a fronte delle 93 totali in Italia. Dalla Puglia, soprattutto dal porto di Taranto, continuano a partire illecitamente rifiuti diretti in Asia (principalmente materiale plastico di scarto, carta da macero, rottami ferrosi e rifiuti elettrici ed elettronici che però ritornano in Europa, sotto forma di prodotti finiti, dopo essere stati lavorati illegalmente all'estero senza alcuna precauzione per la salute dei lavoratori e dell’ambiente): un caso su tutti è l’operazione Gold Plastic, con la quale, il 6 dicembre scorso, si è conclusa una complessa indagine coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia di Lecce, riguardante un ingente traffico illecito di rifiuti costituiti da materie plastiche, gomma e pneumatici fuori uso.

Nella classifica dell’illegalità nel ciclo del cemento, la Puglia sale al terzo posto (nel 2010 era al quinto) con 683 infrazioni accertate (un incremento pari al 20,7%), 1.040 persone denunciate, un arresto e 356 sequestri effettuati. Entrano nella “top ten” delle province italiane per il mattone illegale quelle di Bari (ottavo posto con 165 reati, il 17,9% in più rispetto al 2010) e Foggia (nono posto con 157 illeciti, il 57% in più rispetto al 2010). Lecce, invece, sale al quinto posto nella classifica delle province del mattone selvaggio con 229 infrazioni accertate, 413 persone denunciate e 131 sequestri effettuati.

Tra le principali operazioni condotte in Puglia dalle forze dell’ordine contro il mattone illegale da segnalare l’operazione “Le mani sulla città” dello scorso giugno. Dopo mesi di indagini a cura della Procura della Repubblica di Trani, gli uomini del Corpo forestale dello Stato, con l’ausilio della polizia municipale di Molfetta, hanno ricostruito la fitta rete di interessi e di illegalità che ha praticamente “paralizzato” l’attività edilizia della cittadina a nord di Bari.

Per quanto riguarda il racket degli animali (corse clandestine di cavalli, combattimenti tra cani, traffico di animali da compagnia, commercio di specie protette, macellazione clandestina, bracconaggio e pesca di frodo) la Puglia sale sul podio al terzo posto (l’anno scorso era al quinto) con 909 infrazioni accertate,  890 persone denunciate e 406 sequestri effettuati (+81% infrazioni accertate rispetto allo scorso rapporto). Tra le prime dieci province italiane per infrazioni contro la fauna troviamo Bari con 361 infrazioni accertate (al 3° posto), Foggia con 219 (al 7° posto) e Lecce con 218 (all’8° posto).

La Puglia è territorio “privilegiato” per l’addestramento e il combattimento tra cani, mentre rimane diffuso il fenomeno delle corse clandestine di cavalli, business quasi interamente sotto il controllo della criminalità organizzata. Lo scorso aprile nel leccese gli uomini della squadra mobile della Questura di Lecce e del Corpo Forestale dello Stato fanno irruzione in un ippodromo formalmente in disuso. L’operazione Febbre da Cavallo si chiude con un bilancio di 13 persone indagate e 13 cavalli sequestrati: le indagini portano alla scoperta di una vera e propria associazione a delinquere, composta da imprenditori e liberi professionisti del leccese. La Puglia, insieme alla Campania e Molise, è la regione che registra il maggior numero di casi di macellazione clandestina che spesso è la destinazione finale di equini utilizzati nelle corse clandestine.

Per quanto riguarda le rinnovabili, proseguono i processi scaturiti dalle operazioni “Ventus”, che riguardava la costruzione abusiva di un impianto eolico nel Parco nazionale dell’Alta Murgia, “Turbines Walking” del Corpo Forestale dello Stato che mette sotto sequestro 51 aerogeneratori a Sant’Agata di Puglia (Fg), e “Canali”, condotta dal Comando provinciale dei Carabinieri di Brindisi e che vede alla sbarra gli affiliati del clan Bruno per l’eolico nell’area di Torre Santa Susanna. Inoltre, soprattutto in provincia di Brindisi, diversi sono i sequestri di parchi fotovoltaici a terra effettuati dalle forze dell’ordine. Sul fronte dell’archeomafia, l’aggressione criminale al patrimonio artistico e archeologico, la Puglia, una delle regioni più ricche di reperti archeologici, ma anche di tombaroli attivi, rimane stabile al decimo posto con 41 furti.

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