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Salta il referendum cittadino per la Ztl no stop: per 9 firme quorum mancato

Ne erano richieste 3mila, ma per la commissione comunale quelle valide sono risultate solo 2991. Il comitato promotore chiede l'accesso agli atti

LECCE – Per una manciata di firme, nove esattamente, il referendum cittadino per la Ztl 24 ore su 24 non è stato supportato dal numero di firme necessario: su 3268 sottoposte a verifica ne sono state considerate valide 2991.

Questo significa che la consultazione non ci sarà, almeno non in tempo utile per l’associazione a quella sulla riforma costituzionale. L'associazione era fortemente auspicata dal comitato promotore ed era stata rilanciata proprio nei giorni scorsi con l'entrata in vigore del nuovo regolamento per i pass di accesso alle zone a traffico limitato (oggi attive dalle 21 alle 6 nei giorni feriali, sempre la domenica e i festivi).

La commissione incaricata a norma di Statuto comunale e presieduta dal giudice Ettore Manca - componenti l'avvocato Alberto Sansonetti e il segretario generale del Comune, Vincenzo Specchia - ha rilevato la non conformità di 277 sottoscrizioni, pari all'8,5 per cento del totale. I requisiti richiesti erano la maggiore età, ovviamente, la residenza nel territorio comunale e l'iscrizione nelle liste elettorali cittadine.

Nel dettaglio 164 sottoscrizioni sono state fatte da persone non residenti nel Comune di Lecce, 3 da residenti ma non ancora iscritti nelle liste elettorali, 3 da cittadini iscritti alle liste aggiuntive (coloro che votano per il Parlamento Europeo e per le amministrative), 36 non erano accompagnate dagli estremi del documenti di identità, 70 erano state raccolte due volte e c'è pure un caso di "autoautenticazione". 

I promotori, riuniti nella sigla “Decidi Tu!” che comprende una ventina di associazioni, ritenevano di essersi messi al sicuro con il numero di firme raccolte durante la mobilitazione che ha preceduto i mesi estivi. Già il 5 giugno fu annunciato il raggiungimento delle 3mila firme in due mesi, cioè trenta giorni prima della scadenza imposta dalla statuto (tre mesi a partire dalla richiesta), e la raccolta è proseguita in un paio di tappe ancora per guadagnare un margine di sicurezza che, evidentemente, non è stato sufficiente. 

Il comitato, appreso l'esito dei controlli, ha comunicato che farà un accesso agli atti della commissione per la verifica dei numeri dei verbali. Per sabato alle 11.30 presso la sede della Uisp in via Venezia ci sarà una conferenza stampa: c'è la convinzione che alcune firme possano essere recuperate. Il gap di nove firme suona come una beffa.

Ma c'è un ulteriore argomento da tenere in considerazione: secondo il ministero dell'Interno, sollecitato direttamente da una richiesta del sindaco Paolo Perrone, la consultazione non si sarebbe potuta tenere nemmeno se le firme valide fossero state 3mila perché, nonostante lo statuto di Palazzo Carafa preveda lo strumento referendario, non è mai stato emananto un regolamento attuativo da parte del consiglio comunale. Lo stesso parere avrebbe peraltro escluso l'associazione tra la consultazione cittadina e il referendum sulla riforma costituzionale.

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