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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Politica

Rifiuti, caratterizzazione dei luoghi per dare risposte ai cittadini

Il consigliere regionale Saverio Congedo chiede alla Regione di procedere a tutte le verifiche di propria competenza per fugare ogni timore sull'interramento di sostanze nocive: "Un conto è il lavoro della Procura, un altro quello delle istituzioni"

LECCE – Quantomeno la caratterizzazione dei luoghi. E’ quello che chiede il consigliere regionale del centrodestra, Saverio Congedo, alla Regione Puglia in relazione ai sospetti di inquinamento ambientale in alcuni terreni del basso Salento.

La vicenda, come noto, si fonda sulla diffusione delle dichiarazione di due pentiti, uno del clan dei casalesi, l’altro della Sacra Corona Unita. Parole pronunciate in momenti diversi ma che potrebbero convergere su una conclusione: quella dello sversamento, o meglio dell’interramento di rifiuti tossici.

La Procura di Lecce,  in più circostanze, ha smentito qualsiasi ipotesi allarmistica, assicurando di aver prestato sempre la massima attenzione e di aver effettuato i dovuti controlli quando se ne ravvisavano gli estremi. Resta però la preoccupazione di fondo in una parte della popolazione, anche alla luce della recente pubblicazione delle foto aeree di una zona di campagna alle porte di Supersano, fatte nel 2004 dai carabinieri nel corso di un’attività di tutt’altro tipo, in cui sono emerse delle differenze di temperatura tra terreni limitrofi che destano degli interrogativi. E non risulta che siano mai stati effettuati scavi approfonditi.

Oggi Congedo ha sollecitato la politica a fare la sua parte: “Un conto è il lavoro della Procura, un altro è quello che spetta alle istituzioni e, in particolare, alla Regione. Esiste un percorso giudiziario da parte della Procura, che chiederà conto ai pentiti di talune presunte verità, ed esiste un percorso parallelo che, a mio avviso, la Regione (con i mezzi e gli organismi strumentali a sua disposizione, come ad esempio l’Arpa) deve intraprendere al più presto e che riguarda la caratterizzazione delle aree sospette. Cioè, una serie di indagini sui terreni, sul sottosuolo, sull’aria e sulla falda acquifera delle zone interessate, considerato che su queste zone continuano normalmente attività agricole, di allevamento e di prelievo delle acque dai pozzi artesiani. Non è possibile che a distanza di settimane ormai dall’esplosione del caso, il territorio brancoli nell’incertezza di fronte a situazioni che riguardano la salubrità dell’ambiente e la salute dei cittadini”.

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