rotate-mobile
Martedì, 16 Aprile 2024
Politica

Rifiuti tossici nel Salento? La Provincia conferisce incarico all'avvocato Conte

Il legale dovrà attivarsi presso le autorità giudiziarie di Lecce e Bari per acquisire documenti utili che consentano all'ente di Palazzo dei Celestini di assumere ogni iniziativa di carattere amministrativo o giudiziario

LECCE – La Provincia di Lecce mette le mani avanti e affronta la problematica ambientale legata alla scottante questione dei rifiuti tossici nel Salento, con una nuova delibera, oltre alla numero 107 datata 24 maggio.

Il Settore ambientale e tutela venatoria, conferisce infatti un altro incarico all’avvocato Francesca Conte: attivarsi presso le autorità giudiziarie di Lecce e Bari, ma se necessario anche altrove, per acquisire documenti utili che consentano all’ente di Palazzo dei Celestini di assumere ogni iniziativa di carattere amministrativo, o giudiziario (dipenderà semmai dalle circostanze), in merito al possibile coinvolgimento del territorio salentino in episodi di interramento di rifiuti tossici che sarebbero potuti avvenire negli anni passati. 

Il legale nominato dalla Provincia, dovrà dunque occuparsi di una questione alquanto spinosa, come riportano le cronache negli ultimi tempi, quella appunto dell’ipotesi interramento rifiuti tossici, dato che al momento non è stata pubblicata alcuna prova della presenza nel sottosuolo, né tantomeno prove scientifiche che collegano l’incremento di patologie tumorali sulla popolazione di diverse zone del territorio salentino.

Eppure, stando alla testimonianza di un collaboratore di giustizia, Carmine Schiavone, già del clan dei Casalesi, anche il Salento potrebbe essere stato luogo non solo di transito, ma anche di "sosta". Ovvero, scelta per interrare e smaltire rifiuti tossici provenienti dall’Europa. 

La delibera della giunta provinciale numero 107,  approvata prima che la testimonianza di un collaboratore di giustizia, balzasse agli onori della cronaca, si preoccupa invece di problematiche ambientali molto più reali a accertate. L’avvocato Conte, dovrà infatti intraprendere azioni legali ritenute più idonee a garantire la tutela del diritto alla salute dei salentini, “che, loro malgrado – si legge nella delibera – subiscono le ricadute ambientali e sanitarie relative alle emissioni della centrale di Cerano e del’Ilva di Taranto, nonché intraprenda ulteriori azioni legali che dovessero scaturire dall’attività di controllo sulle discariche attualmente in atto, rappresentando e difendendo la Provincia nelle sedi legali”.

Le dichiarazioni di Schiavone, rese nel 1997 alla Commissione parlamentare sul ciclo dei rifiuti, ed emerse solo in questi mesi, dopo che sono stati desecretati gli atti, sono già state definite fumose dai vertici della Procura leccese, in quanto non tracciano un quadro preciso. 

Hanno però colpito l'immaginario collettivo anche altre parole, quelle rese da un secondo collaboratore di giustizia, questa volta salentino, Silvano Silvano Galati, un tempo vicino al clan Cucurachi della Scu, secondo cui rifiuti tossici sarebbero stati interrati nella zona di Supersano.

Frasi riportate in auge di recente, ma che il procuratore generale Giuseppe Vignola ha ricordato essere scaturite in un vecchio processo “definito con la condanna dei due imputati per la gestione e lo scarico illecito di rifiuti pericolosi irrevocabile per uno dei due e con dichiarazione in appello di prescrizione per l’altro".

E tuttavia, considerato l'allarme sociale, la stessa Procura di Lecce, più di recente ha deciso di formare una task-force di controllo approfondito del territorio, pur invocando di mettere a tacere informazioni distorte

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Rifiuti tossici nel Salento? La Provincia conferisce incarico all'avvocato Conte

LeccePrima è in caricamento