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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Acque nel Parco di Belloluogo, per l’Arpa il pozzo non è idoneo al prelievo

Per la presenza di un filtro a doppia uscita con due manometri nel tubo del pozzo non è stato possibile procedere al campionamento. Stesso esito, poco prima, nell'ex deposito Apisem: la pompa di emungimento non funzionava. Salvemini replica a Perrone

LECCE – Non si è potuto effettuare, questa mattina, il prelievo dei campioni dell’acqua del cosiddetto pozzo profondo del Parco della Torre di Belloluogo. Il biologo incaricato dell’Agenzia regionale per la protezione ambientale ha riscontrato l’inidoneità del pozzo al prelievo, in quanto il tubo all’uscita dello stesso presentava un filtro con un ingresso a due uscite, dotato di due manometri.

Non era andato a buon fine nemmeno il prelievo nel pozzo P14 dell’ex deposito Apisem, tentato poco prima, perché non era funzionante la pompa di emungimento. Nel sottosuolo di quell’insediamento commerciale, ma anche in superficie, una perizia tecnica disposta dalla Procura ufficializzò nel novembre del 2011 la presenza di Mtbe (metil ter –butil etere), sostanza idrocarburica considerata potenzialmente cancerogena in misura ben superiore alla cosiddetta soglia di contaminazione, compresa in un intervallo tra 0,20 e 0,40 microgrammi. Circostanza che ha portato poi all’adozione, da parte della stessa proprietà del deposito, del piano di caratterizzazione necessario alla bonifica. Sulla vicenda è in pieno svolgimento un procedimento penale a carico di Giovanni Semeraro, allora proprietario del deposito, nel quale sono parte civile il Codacons, la Provincia di Lecce, ma non il Comune, escluso dal giudice nel giugno del 2012 per un vizio procedurale.

Entrambi i campionamenti odierni erano stati disposti dal tavolo tecnico del 27 luglio scorso, tenuto presso il Servizio ciclo bonifiche e rifiuti della Regione Puglia. Quello predisposto per il Parco della Torre di Belloluogo, in particolare, serve a verificare la qualità dell’acqua in falda proprio alla luce del presunto inquinamento nell’attigua area dell’ex Apisem. Una preoccupazione oggettiva e condivisa dal Dipartimento di igiene e salute pubblica della Asl di Lecce che, dopo una prima comunicazione del 10 maggio, era passata il 16 luglio ad una vera e propria diffida per interdire l’acqua dei pozzi a qualsiasi utilizzo. Il parco da lunedì è interdetto all’accesso: un cartello spiega che sono in corso interventi di manutenzione.

Proprio ieri però, il sindaco di Lecce, Paolo Perrone, e l’assessore all’Ambiente, Andrea Guido, hanno commentato con soddisfazione gli esiti di altre analisi - condotte sempre da Arpa - su campioni prelevati sempre nella grande area a verde, ma al rubinetto, nell’ambito di un altro filone di analisi. I valori di Mbte sarebbero infatti risultati inferiori alla soglia considerata come limite per la contaminazione. “Il risultato delle analisi dell’Arpa -  aveva commentato il sindaco Paolo Perrone - rappresenta la risposta che attendevamo per ribattere al catastrofismo di quanti – è accaduto anche per la ingresso_parco-2vicenda legata alla presunta presenza dell’uranio impoverito di Torre Veneri – antepongono la loro battaglia politica, tesa ad offuscare l’immagine di Lecce e dell’amministrazione comunale, alla verità. Bambini, giovani e anziani si riapproprino con serenità dello splendido spazio verde realizzato nel cuore della nostra città”. Il riferimento, nemmeno tanto velato, è al gruppo Lecce Bene Comune e al consigliere Carlo Salvemini che a suo tempo si fece carico di sollevare, in via precauzionale, la questione del possibile inquinamento della acque del parco.

E' di questa mattina la replica del consigliere di minoranza: “Ieri il Sindaco ho inteso nuovamente attaccare Lecce Bene Comune dopo aver appreso che il controllo delle acque disposto dalla Asl di Lecce, seguito della perizia in atti nel processo penale per l'area ex Apisem, ha escluso pericoli per la salute pubblica. Una buona notizia che speriamo verrà confermato da altri prelievi disposti nell’ambito del progetto di bonifica dell'intera area, decisi in ambito di conferenza di servizi, e non ancora eseguiti”.

“Così facendo – prosegue Salvemini riferendosi a Perrone -  non si accorge di screditare il lavoro della Procura della Repubblica, dei suoi periti, del Dipartimento di igiene e salute pubblica: sono gli atti da questi organismi predisposti che hanno evidenziato una situazione di fondata preoccupazione sull’area di Belloluogo che il sottoscritto s’è solo incaricato di rendere pubblica (pochissimi ne parlavano, tanti quasi tutti ignoravano). Così facendo non si accorge di ridicolizzare le decisioni dei suoi dirigenti: perché forse non sa che il Parco di Belloluogo è chiuso da lunedì per disposizione del settore Lavori pubblici a tutela della salute pubblica in attesa dei definitivi accertamenti”.

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