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Riscaldamenti a scuola. L’amministrazione frena le polemiche

Il governo cittadino di Specchia replica alle proteste del 18 gennaio e svela il retroscena del "caso": "Nel serbatoio della caldaia, una consistente quantità d'acqua. Abbiamo fatto il possibile per quanto fosse di nostra competenza"

SPECCHIA - Riscaldamenti e polemiche a scuola. Dopo le proteste di alunni, genitori e personale scolastico a Specchia, oggi interviene per replicare e chiarire i termini dell’episodio contestato l’amministrazione comunale che si rivolge ai concittadini, sottolineando: “Non avremmo mai immaginato di dover intervenire pubblicamente – spiegano - per chiarire una vicenda che in condizioni normali non avrebbe suscitato alcun clamore. È accaduto infatti che mercoledì 18  gennaio, un gruppo di studenti frequentanti la scuola media Don Sturzo ha manifestato per le strade del paese e nei pressi del municipio, per il malfunzionamento dell'impianto di riscaldamento”.

“Stranamente – prosegue il racconto degli amministratori -, la mattina del 16 gennaio, a seguito della segnalazione di non funzionamento dell’impianto, il manutentore, rilevava che nel serbatoio del gasolio esisteva una consistente quantità di acqua. Cosa pensare? È stato un caso? L’acqua stava nel gasolio? Oppure........? Avvertiti della situazione, subito abbiamo dato disposizioni per trovare altri serbatoi e procedere al travaso”.

Raccontano dal Comune che, intanto, il bruciatore, funzionando con acqua e gasolio, era andato in avaria nei suoi componenti pompanti: “Il manutentore – continuano -, resosi conto della situazione, ha cercato di reperire in zona quanto era stato danneggiato, ciò non è stato possibile ed ha provveduto all’ordine presso la casa costruttrice. A ben vedere, questo si sarebbe potuto evitare se l’amministrazione avesse avuto a disposizione il ‘bruciatore’ che alimentava una seconda caldaia montata nella stessa centrale termica”.

“Stranamente – asseriscono -, quel bruciatore che poteva servire da pezzi di ricambio era sparito e nessuno è oggi in grado di dire dove esso si possa trovare”. L’amministrazione comunale ha provveduto ad esporre denuncia ai carabinieri, “non tanto per il valore commerciale dello stesso bruciatore”, ma quanto per il fatto che se esso fosse stato a disposizione, in soli 5 minuti il problema poteva essere risolto: “Siamo consci del fatto che tutto ciò abbia provocato un evidente disservizio – affermano -, riteniamo però sbagliato l’atteggiamento di coloro i quali, ancora una volta, hanno colto il pretesto per strumentalizzare il fatto verificatosi, speculando, plagiando ed incitando ragazzi minorenni a compiere proteste sproporzionate rispetto all’evento”.

Dall’amministrazione puntualizzano di aver seguito passo dopo passo la situazione, senza poter nulla fare, se non avvertire tempestivamente il manutentore. Diverso sarebbe stato, secondo gli amministratori, se il mancato funzionamento dell’impianto fosse dovuto a mancanza di gasolio, “come fra l’altro – evidenziano - qualcuno ha voluto far credere, e come più volte nel passato è successo, senza che chicchessia abbia mai sfruttato i ragazzi per spregevoli interessi politici”.

“A riprova dell’attenzione, che questa amministrazione ha nei confronti della scuola e degli alunni che la frequentano – dichiarano -, informiamo la cittadinanza che lo stesso edificio scolastico, nel prossimo anno godrà di un'importante intervento di manutenzione straordinaria, grazie ad un progetto di 350.000mila euro che permetterà di sostituire la caldaia, buona parte degli infissi e la coibentazione delle pareti”. “Invitiamo, pertanto, tutti – concludono - ad un serio ridimensionamento dell'accaduto ed auspichiamo che in futuro non si verifichi più quanto successo, ricordandovi che il sindaco, i componenti dell’amministrazione comunale e gli uffici, sono sempre a vostra disposizione, per accogliere ed ascoltare le legittime richieste di tutti fatte direttamente e non attraverso un giornale on line”.

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