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"Rischio dissesto? C'è, ma assurdo sfregarsi le mani"

Il sindaco di Lecce punta il dito contro l'opposizione, che a suo dire ignora lo sforzo della maggioranza di risanare i bilanci, interponendosi invece con le critiche nelle trattative con i debitori

LECCE - Il rischio dissesto finanziario per il Comune di Lecce è sempre lì, sotto gli occhi di quanti seguono le vicende politico-amministrive a Palazzo Carafa. Ed è lo stesso sindaco Paolo Perrone ad ammettere, ma non è la prima volta, che la situazione per le casse comunali è difficile. Ma non va giù, al primo cittadino, che l'opposizione continui a sfregarsi le mani con la speranza che i conti pubblici del Comune, perennemente in rosso, possano decretare la fine della maggioranza di centro destra al governo cittadino. Non solo. Perrone dice che se il grande Totò avesse dovuto dare un nome a Rotundo e company, non avrebbe esitato a chiamare loro "menagrami", specie di iettatori, insomma.

"Non accetto - ha sbottato nella conferenza stampa tenuta stamani per illustrare la situazione economica e chiarire le ultime questioni sorte nel dibattito politico - che l'opposizione si metta ogni volta di traverso, ostacolando sistematicamente con vere e proprie illazioni a mezzo stampa la non facile attività di risanamento che con buoni risultati, invece, stiamo portando avanti".

"Se da una parte il nostro sforzo è quello di abbattere il debito che le casse comunali hanno nei confronti, per esempio, della Leadri, Ambiente e sviluppo, solo per fare il nome delle aziende con le quali siamo debitori fin dalle passate amministrazioni, ebbene - ha aggiunto Perrone - loro utilizzano i mezzi di comunicazione per metterci il bastone tra le ruote. Eppure, nonostante il loro atteggiamento, stiamo abbattendo notevolmente i debiti".

La lettura politica, al di là dei conti, potrebbe essere anche un'altra: se il sindaco di Lecce riuscirà, entro la primavera del 2012, termine del suo mandato, ad evitare il dissesto finanziario, anzi, sanando i conti e riportando tutto anche di un capello sopra il rosso, beh, allora, questa "vittoria" varrà non poco in termini di consensi. E, forse, si prospetterebbe per lui la ricandidatura a primo cittadino per la seconda legislatura consecutiva. E' una corsa al contrario, con la corrente opposta, un po' come fanno i salmoni. Dal segno meno, fino allo zero, chi l'avrebbe mai detto, oggi può ritenersi un risultato politico eccellente. In tempi di crisi come questi, anche la politica tira la cinghia e riformula il significato di successo.

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