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Sabato, 20 Aprile 2024
Politica

"Rischio sanitario per distacco dell'acqua". Il Pd attacca Regione ed Aqp

Gli esponenti locali del partito, insieme ai parlamentari, in allarme:"La Regione Puglia intervenga immediatamente a risolvere il problema di centinaia di famiglie leccesi"

LECCE – Il Pd locale, questa mattina, è intervenuto sul grave problema del taglio della fornitura idrica disposto da Aqp per circa 400 famiglie della zona 167 di Lecce. Gli inquilini delle case popolare hanno potuto usufruire della sospensione – disposta dal sindaco Paolo Perrone con apposita ordinanza del 31 gennaio- di 6 giorni prima della chiusura dei rubinetti da parte dell’Acquedotto pugliese. I pochi giorni di stand by, voluti dall’amministrazione comunale, dovevano servire a risolvere la questione delle bollette non pagate al gestore.

Ma allo scadere della delibera, il problema ha assunto proporzioni drammatiche, come denunciato dagli esponenti del partito democratico schierati in grande assetto nella sede di via Milizia: i deputati Federico Massa e Salvatore Capone insieme al consigliere comunale Antonio Rotundo ed al segretario cittadino Fabrizio Marra. “Il Pd ha intenzione di tutelare tutti i contribuenti perché è inaccettabile che i cittadini che hanno regolarmente saldato le utenze, ora si vedano tagliare la fornitura dell’acqua – ha puntualizzato Antonio Rotundo -. Aqp, per punire i furbi, ha creato un danno a tutti i cittadini cui è stato richiesto di versare la propria quota parte per saldare il debito complessivo dei morosi così da ripristinare il servizio”.

A livello nazionale esiste peraltro un decreto del presidente del Consiglio dei ministri (ottobre 2016) relativo alle disposizioni in materia idrica che individua il fabbisogno minimo vitale di acqua in 40 litri quotidiani a persona: è questo il quantitativo minimo atto a garantire una vita dignitosa.

“Tale diritto rimarrà però su carta fino a settembre – ha proseguito il consigliere comunale -; fino a quando, cioè, non entrerà in vigore la norma attuativa. Ma la Regione Puglia non può stare affacciata alla finestra ad aspettare e deve intervenire politicamente su Aqp per evitare il peggio”.

Il disagio sta assumendo proporzioni importanti nel capoluogo, dove non si escludono collaterali effetti negativi sul piano igienico e sanitario.  Il problema del distacco della fornitura peraltro pare stia dilagando anche in provincia, coinvolgendo, solo a Gallipoli, altre 100 famiglie.

“L’Acquedotto ed il governo di Bari devono intervenire per tutelare i contribuenti onesti, prevedendo misure personalizzate per ogni singolo nucleo abitativo, considerate le difformità nelle posizioni di ciascuno - ha aggiunto nel corso della conferenza stampa il deputato Salvatore Capone -. Non possiamo continuare così, navigando a vista senza direttive e linee guida che arrivino da Bari”.

Polemico il tono del deputato Massa: “Regione ed Aqp, società partecipata al 100 percento dall’ente e con i conti in attivo, saranno responsabili di tutti i rischi sanitari cui vanno incontro le famiglie del territorio. Da Bari si registra solo un assordante silenzio, sintomo della marginalità di questa provincia. Basti pensare che le mozioni presentate in consiglio regionale non sono mai state nemmeno discusse”.

Massa ha lanciato la sua proposta: salvaguardare il diritto della società alla riscossione, invitando le istituzioni a trovare una soluzione per gestire una fase transitoria di difficoltà: “Gli accantonamenti messi in bilancio da Aqp possono essere spesi per sanare la situazione, ma questa è solo un’idea: io non devo trovare la soluzione tecnica. Posso solo stigmatizzare il dato politico di un distacco irragionevole della fornitura del servizio”.

L’acqua è bene comune di primaria necessità, riconosciuto come diritto universale anche dalla comunità europea – ha ricordato Massa –, intorno al quale si è costruito un referendum che ha sancito la necessità di mantenere una gestione pubblica della fornitura idrica. “Abbiamo indossato le magliette con il logo dell’acqua pubblica in quella circostanza e ce ne stiamo dimenticando ora. È assurdo: la Regione si attivi per risolvere immediatamente questo enorme problema”, conclude.

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