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Riuso acque reflue e stop scarico a mare, Regione “spinge” il progetto

Emiliano sollecita l'esecuzione per la rete depurativa di Nardò e Porto Cesareo seguendo il modello virtuoso di Manduria

NARDO’ - Il progetto per il riuso totale delle acque reflue e l’eliminazione dello scarico a mare quale recapito finale delle piattaforme depurative di Nardò e Porto Cesareo può andare avanti. E la Regione Puglia ha intenzione di contemplare nel piano di recupero per il riuso totale, a fini diversi e compreso l'utilizzo in agricoltura, di tutta l'acqua depurata riveniente dalle piattaforme depurative, anche il progetto relativo all’adeguamento tecnologico del depuratore di Nardò e la nuova soluzione tecnica senza scarico a mare pianificato nell’ultimo tavolo tecnico tra Comune, Regione e Acquedotto pugliese. Attraverso il lavoro avviato dall’assessorato regionale e da Aqp, in stretto coordinamento con i Comuni interessati, è già in itinere  la stesura di un nuovo progetto che verrà portato all’attenzione del ministero dell’Ambiente e che contemplerà una soluzione tecnica senza scarico a mare, con depurazione al massimo livello (la cosiddetta “tabella 4”), riutilizzo dei reflui e smaltimento o conservazione su suolo tramite trincee drenanti. Di fatto, la soluzione che la Regione sta già percorrendo nei territori di Martina, Locorotondo e Manduria. Il Comune di Nardò ha già fornito, nell’ultimo incontro regionale, la disponibilità di tre ettari e mezzo di terreno da utilizzare per la realizzazione delle trincee drenanti. Una proposta sulla quale anche il presidente Michele  Emiliano è orientato ad insistere.              

L'ultima riunione in Regione sulla gestione acque reflue-3“Come ribadito a Manduria nei giorni scorsi, la Regione è impegnata in un'opera di recupero e riuso totale delle acque reflue affinate” dice il governatore, “insieme all'assessore Giovanni Giannini e al direttore di dipartimento, Barbara Valenzano, abbiamo varato un programma di ricognizione e progettazione destinato a mutare definitivamente il volto della depurazione in Puglia. Con il fondamentale contributo di Aqp stiamo dando vita ad un sistema virtuoso che attraverso l'innovazione tecnologica consentirà il riuso totale, a fini diversi e compreso l'utilizzo in agricoltura, di tutta l'acqua depurata e affinata al massimo grado consentito dall'attuale tecnologia. In questo processo è coinvolto a pieno titolo il depuratore di Nardò-Porto Cesareo. Il dipartimento e Acquedotto pugliese stanno lavorando intensamente per varare il progetto esecutivo che consenta di raggiungere il risultato di riutilizzare completamente l'acqua depurata, sul modello Manduria”. Un’attestazione ben accolta dall’amministrazione comunale del sindaco di Nardò, Pippi Mellone, che già in consiglio comunale nei mesi scorsi aveva provveduto a revocare  parte del protocollo d’intesa che prevedeva la risoluzione del nodo dello scarico dei reflui con la realizzazione di una condotta sottomarina lungo il tratto costiero di Torre Inserraglio.    

“Mi sembra che le parole del presidente Emiliano siano chiarissime e rappresentino l’ennesima conferma della bontà dell’orientamento di questa amministrazione comunale e della aspettativa concreta che abbiamo sulla vicenda della condotta, del depuratore e dei reflui” dice il sindaco  Mellone, “nella battaglia per il riutilizzo totale delle acque reflue e la tutela del nostro mare evidentemente non siamo soli, ma la combattiamo con il sostegno fondamentale della Regione Puglia e di Aqp. Come abbiamo più volte sottolineato, non hanno davvero alcun senso soluzioni che non prevedano il riutilizzo delle acque e contemplino invece lo sperpero di questa risorsa, in qualunque modo avvenga. In una regione, come la nostra, assetata da sempre e, a giudizio degli esperti, con una prospettiva sempre più problematica da questo punto di vista” conclude il primo cittadino, “ribadiamo la nostra fiducia al presidente Emiliano, all'assessore Giannini e al direttore del dipartimento Barbara Valenzano e la nostra determinazione a vigilare attentamente sul percorso tracciato e ribadito dallo stesso presidente. La strada è quella giusta”.

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