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Venerdì, 19 Aprile 2024
Politica Via Alfonso Sozy Carafa

Case minime, i residenti in rivolta: "Dopo le ruspe, pieni di pulviscoli pericolosi"

In mattinata, nel rione San Pio, oltre ad un operaio munito di ruspa, anche un presidio composto da residenti e commercianti, per denunciare lo stato del cantiere. Trascurato da due settimane, sta sollevando tufo e pulviscolo

LECCE - Dai "diamanti", lo dimostra l'attualità, non nasce niente. Dalle macerie, invece, dovrebbe sorgere una ludoteca. Un polverone di polemiche nate, appunto, dalla polvere. Intanto, residenti e commercianti della zona, trovano che nei cumuli degli scarti edili, ancora tutti lì, di ludico ci sia ben poco.  Dopo l'intervento dei mezzi pesanti che, appena venti giorni addietro, hanno raso al suolo quasi del tutto le "case minime" di via Alfonso Sozy Carafa, nel rione San Pio, i frammenti della demolizione sono ancora intatti, accumulati in montagnole incustodite, lasciate en plein air in balia delle raffiche di vento.

Le quatto palazzine -per un volume complessivo di circa 5 mila metri cubi, che saranno sostituite dal centro per l'infanzia - per ora non hanno che lasciato spazio ai malcontenti degli abitanti del rione, costretti ad inalare le polveri che il vento  solleva dal cantiere. E quello dei titolari degli esercizi vicini, edicola compresa, che da oltre due settimane convivono con tufo e pulviscoli. Questa mattina, poco prima delle nove, si è presentato uno degli operai della ditta dei lavori, a bordo di una ruspa. Ha cominciato, da solo, a lavorare sulla rimozione dei cumuli di detriti ma, al di là della via, si era presentato anche qualcun'altro.

Un presidio, promosso da Giovanni Castoro, ex presidente della circoscrizione Rudiae-Ferrovia, e ora candidato come consigliere con i  democratici nelle prossime elezioni comunali, "L'area è un crocevia di auto e pedoni" ,  ha denunciato Giovanni Castoro, che ha poi proseguito : "A poche decine di metri ci sono ben tre scuole: la media "Dante Alighieri" e gli istituti superiori "Scarambone" e "De Giorgi". Vi sembra salubre che la situazioni resti così, sotto gli occhi di tutti?".

La denuncia dei residenti che hanno preso parte al presidio ha dilatato lo zoom su un disagio più vasto, che vede la perenne trascuratezza della zona, percepita come "quartiere dormitorio". Per questo, il comitato che si è riunito questa mattina, ha presentato un esposto indirizzato sia all'ufficio igiene della Asl di Lecce e all'Agenzia regionale per la prevenzione e protezione dell'ambiente, sia ai carabinieri del Nucleo operativo ecologico. Chiedono che l'inerzia amministrativa venga combattuta. Oltre a mettere fine alla discarica a cielo aperto, pretendono che gli organi preposti verifichino eventuali danni alla salute, che potrebbero essere causati dal materiale di risulta che gli abitanti stessi hanno definito come  "macerie elettorali".

Lecce, il cantiere di via Sozy Carafa

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