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Sale scommesse e slot: dimezzate le distanze, sanatoria per le licenze

La legge regionale del 2013 imponeva una fascia di rispetto di 500 metri da luoghi sensibili, ora ridotta a 250. Infuriati i consiglieri del M5S

LECCE – Tutti d’accordo, tranne il Movimento Cinque Stelle. Il consiglio regionale ha modificato la legge regionale anti ludopatia del 2013 dimezzando la distanza di sicurezza di sale giochi dai cosiddetti “luoghi sensibili”, dettagliando questi ultimi e salvaguardando la continuità delle licenze esistenti al momento dell’approvazione della norma.

Proposte da Noi a Sinistra e da Liberi e Uguali, le forze più a sinistra della coalizione di Michele Emiliano, le correzioni sono state accolte con favore dalle altre forze politiche, eccezion fatta per il gruppo pentastellato. Esultano dunque gli addetti ai lavori, ma nel mondo politico i toni sono più contenuti. Da segnalare, per la maggioranza, il commento di Paolo Pellegrino, presidente del gruppo La Puglia con Emiliano: “Abbiamo sicuramente salvato centinaia di posti di lavoro stabilendo regole certe per le pregresse e per le nuove autorizzazioni. Ma resto dell’idea che si tratti ancora di una legge tampone che non risolve affatto gli aspetti preventivi e sanitari legati alla ludopatia. Per questo occorrerà un’azione più incisiva da parte della Regione Puglia. E mi auguro che la stessa faccia ulteriori approfondimenti per arginare questo fenomeno”.

Dura la posizione del M5S: “La Puglia fa marcia indietro su tutta la linea nel contrasto all’azzardopatia – scrivono i consiglieri in una nota -. La proposta di legge approvata oggi dal Consiglio cancella quanto di buono c’era nella legge del 2013 evidentemente troppo efficace. Un voltafaccia vergognoso da parte degli stessi consiglieri  di destra e sinistra che approvarono quella norma, e che anzi all’epoca l’avrebbero voluta ancora più restrittiva. Il tutto nella totale indifferenza di quello che dovrebbe essere il Presidente/ assessore alla Sanità della Regione Puglia, che non ha neanche avuto il coraggio di essere presente in aula con la scusa di un incontro con una delegazione No Tap, finito ben prima della votazione. Un atteggiamento da Ponzio Pilato imbarazzante per non perdere voti in vista delle prossime elezioni regionali.

Le modifiche

Per quanto riguarda le modifiche introdotte, la prima ha a che fare con il cosiddetto “distanziometro”: se fino a oggi l’apertura di sale da gioco e l’installazione di slot e videolotterie erano vietate entro 500 metri dai luoghi sensibili, scuole, case di cura e altri siti che potevano essere integrati anche a discrezione dell’amministrazione locale, da oggi la distanza si riduce a 250 metri “da istituti scolastici primari e secondari, università, biblioteche pubbliche, strutture sanitarie e ospedaliere e luoghi di culto” senza che i Comuni possano fare altro.

L’altro nodo rilevante della vicenda afferiva alle licenze esistenti: la legge nella sua formulazione originaria prevedeva la decadenza al 20 dicembre scorso, termine poi prorogato al 20 giugno, per quelle relative ad attività che non rispettavano i requisiti indicati. Con quanto deciso oggi il rispetto delle distanze minime interessa solo le nuove aperture.

Viene consentita l’installazione di slot nei bar e nei tabacchi che non superano i 20 metri quadrati. Viene invece autorizzata, nel numero massimo di due, per i locali oltre i 20 ed entro i 50, mentre da questa superficie in poi si può arrivare fino a un massimo di sei dispositivi. I gestori delle sale da gioco sono obbligati a frequentare corsi sulla normativa di settore e sulla prevenzione del gioco patologico. All’esterno dei locali non possono essere affissi cartelli che paventano vincite ipotetiche o già avvenute.

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