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Salentina e grillina della prima ora: Barbara Lezzi è il ministro del Sud

La senatrice leccese chiamata a sciogliere i nodi del Mezzogiorno, dagli investimenti mancati alla disoccupazione, passando per Tap e Ilva. Entra nel governo in quota M5S

LECCE - È leccese e grillina integralista della prima ora: Barbara Lezzi sarà il nuovo ministro per la Coesione territoriale e il Mezzogiorno del “governo del cambiamento” ufficializzato, obtorto collo, proprio ieri.

Risolta la crisi istituzionale che si profilava tra la coalizione giallo-verde, da un lato, e la presidenza della Repubblica dall’altro, in seguito alla mancata nomina del professor Paolo Savona al dicastero dell’Economia, la rosa dei ministri è pronta e il nuovo esecutivo politico soppianterà l’alternativa di un governo tecnico.

Ad occuparsi degli annosi problemi del Sud Italia e, quindi, di quell’area del Paese particolarmente vessata dalla crisi, che reclama investimenti e infrastrutture, sarà proprio Lezzi: nome di punta del Movimento 5 Stelle, senatrice affidabile dell’establishment pentastellato, vicina al leader Di Maio e dalle spiccate doti comunicative.

La senatrice è una delle voci più agguerrite del Movimento, prediletta dai mass media e brillante sui social, dialogante all’occorrenza ma grintosa sulle battaglie sposate dai pentastellati (dall’opposizione al gasdotto Tap al no sul referendum costituzionale, passando dalle trivelle), al punto da meritarsi l’appellativo di “leonessa” da parte dei sostenitori.

Lezzi è uscita indenne dall’affaire rimborsi, allorché il mancato versamento di un assegno nelle casse del Movimento fu giustificato come presunto errore di un istituto di credito. Così come dalla turbolenza provocata dall’assunzione della figlia del compagno come collaboratrice parlamentare, e prontamente licenziata.

Barbara Lezzi è sempre stata un personaggio politico a tinte forti, osannata oppure avversata dalla base, poco avvezza alle mezze misure. Si troverà ora ad affrontare a viso aperto i nodi della realizzazione del gasdotto Tap e della dismissione dello stabilimento Ilva di Taranto reclamata dagli attivisti, oltre al passaggio dei fondi europei destinati al Mezzogiorno per tramite del suo dicastero.

Il Sud è in attesa di risposte sulla necessità di aprire una nuova fase di sviluppo economico e sociale. E Luigi Mazzei, coordinatore provinciale di Puglia Popolare, si augura che il nuovo ministro faccia sentire la propria voce, “per quanto il tema sia il grande assente nel contratto di governo”.

“Attendiamo misure che affrontino il grande problema della disoccupazione giovanile al 50 percento, con interventi coraggiosi come quello di una flat tax modulata diversamente per le Regioni del Sud e incentivi alle aziende. Misure semplici e chiare per evitare l'emigrazione dei giovani e delle imprese fuori dai confini nazionali”, puntualizza Mazzei.

“Nel contratto di governo – sottolinea lui - è stata inserita una revisione del progetto Tav e nessuna attenzione per quello Tap. Il rispetto per il sud passa prima di tutto dal rispetto del territorio e del suo ambiente: Ilva e Cerano vanno riconvertite. I problemi sul tavolo sono tanti”.

Un limpido augurio di buon lavoro arriva dal sindaco di Trepuzzi, Giuseppe Maria Taurino: “Occorrerà colmare il gap infrastrutturale con il Nord, modernizzare porti, aeroporti, autostrade, questi devono essere gli obiettivi di un governo finalizzato alla crescita e allo sviluppo del Mezzogiorno – spiega il sindaco-. La lotta alla criminalità organizzata è poi fondamentale. Sarà un impegno severo quello che attende la Ministra Lezzi: noi sindaci saremo attenti osservatori e ma pronti a collaborare”.

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