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Giovedì, 18 Aprile 2024
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Inchiesta Boc, Salvemini: "Le rate di Naccarelli contro il buon senso"

Il consigliere comunale stigmatizza la modalità con cui il dirigente intende restituire la somma di 300 mila euro, percepita per la sottoscrizione dei Boc. Salvemini: "Si comporta come un cittadino che guadagna mille e 200 euro"

LECCE  - La Corte dei Conti lo ha costretto a restituire il denaro ottenuto da Palazzo Carafa, per la sottoscrizione dei Boc, i buoni obbligazionari del Comune, aggiudicati dal gruppo Deutsche Bank, per 105 milioni di euro.  Ma Giuseppe Naccarelli, dirigente del Comune di Lecce,  quella somma di 300mila euro, incassata come incentivo meno di sei anni addietro, nel 2005, non sarebbe in grado di versarla nelle casse comunali, almeno nell'immeditao, vanificando gli effetti giuridici contenuti nella determina dirigenziale numero 164 del 20 giugno 2012.

Carlo Salvemini, consigliere comunale di Lecce Bene Comune, ha stigmatizzato la procedura, ponendo l'accento sulle modalità con cui Naccarelli intende rendere la somma. "Il dirigente, tutt’ora in servizio a Palazzo Carafa e che nel 2010 ha percepito una retribuzione netta annua di 64.437,42 - oltre 5mila euro al mese - avvalendosi delle norme di legge, non intende restituire immediatamente all’ente per il quale tutt’ora lavora quelle somme: ma chiede, e ottiene, una maxi rateizzazione mediante una trattenuta mensile sullo stipendio per un importo di 500 euro. Erano 780 ma riesce ad ottenere uno sconto". Il dipendente della pubblica amministrazione avrebbe indicato, a garanzia del Comune, un'abitazione a Porto Cesareo sulla quale Palazzo Carafa provvede ad iscrivere ipoteca. 

La vicenda, datata, per la quale è stato anche aperto un processo penale a carico del dirigente e di altri dipendenti comunali, ha visto Palazzo Carafa costituirsi come parte civile nel giudizio. I magistrati contabili hanno accertato, nel dicembre 2011, che il denaro pubblico è stato percepito illegittimamente  e quindi va restituito al Comune di Lecce. Ma l''anomalia, segnalata dal consigliere d'opposizione, risiederebbe nel fatto che, non solo Naccarelli avrebbe conservato il suo posto nelle stanze decisionali del municipio, percependo mediamente 64 mila euro annui, ma avrebbe spinto per una rateizzazione del pagamento.

"Cinquecento euro mensili per 12 mesi, fanno 6mila euro annui. Per arrivare a restituire per intero quanto s’è messo in tasca circa 6 anni fa il Comune, cioè noi, dovremmo aspettare oltre 50 anni. Ci rivediamo nel 2065 o giù di lì. Come fosse un cittadino qualunque, che campa con mille e 200 euro al mese e cerca di comprarsi una casa. Tutto nella norma, tutto rispettoso delle leggi; tutto inevitabilmente indecente" , ha denunciato Carlo Salvemini, che ha proseguito: "Questa è la storia emblematica: quello di un privilegiato che rivendica il suo status e lo difende. Il dottor Naccarelli ha procurato danno al Comune con un’emissione di un Boc che si è rivelata disastrosa per il bilancio, al punto da costringere l’ente ad un complicatissima rinegoziazione. Ha percepito oltre 300mila euro senza ragione e titolo ed è imputato per questa e altre vicende, come quella di via Brenta. E che pure ha conservato il posto di lavoro ed una retribuzione altamente gratificante".

 

 

 

 

 

 

 

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