Scintille su compenso e contratto di Berg. Coclite: "Tutto documentabile"
Le accuse di Melica dell'Udc: "Nonostante non si veda più da quando la sconfitta sulla Capitale europea della cultura è divenuta ufficiale, è rimasto legato al Comune sino a giovedì scorso". L'assessore: "Abbiamo un contributo di 1 milione di euro e buona parte del merito è sua"
LECCE - “Polemiche pretestuose e fuorvianti”. L’assessore al Turismo e Marketing territoriale del Comune di Lecce, Luigi Coclite, replica così, oggi, alle critiche sul contratto del direttore artistico di Lecce 2019. “La professionalità e la competenza di Airan Berg sono riconosciute e documentabili”.
“Non a caso – sottolinea Coclite - è stato scelto per guidare l’entusiasmante percorso che ha accompagnato la candidatura a Capitale europeo della Cultura 2019 della nostra città arrivata in finale dopo aver superato città come Venezia, Palermo, Urbino, Mantova e Bergamo”.
“E se ora Lecce può, a giusta ragione, fregiarsi del titolo di Capitale italiana della cultura 2015 grazie al quale abbiamo ottenuto un contributo di 1 milione di euro – sottolinea -, buona parte del merito è proprio del direttore artistico uscente capace di promuovere in maniera efficace il territorio”.
E’ stato ieri il consigliere comunale dell’Udc, Luigi Melica, a muovere contestazioni, dato che l‘8 maggio è cessato il contratto di Berg e “in pratica – ha detto -, nonostante i leccesi non lo vedano più in città da quando la sonora sconfitta sulla Capitale europea della cultura 2019 è divenuta ufficiale, è rimasto legato contrattualmente al Comune sino a giovedì scorso”.
“Che strano contratto – ha accusato Melica -: a Berg si chiedeva di svolgere l‘incarico di coordinatore artistico per il progetto partenariati internazionali e per l'intero Poin per un ammontare di 60 mila euro. Viene dunque da chiedersi, ma cosa ha fatto Berg sino a giovedì scorso? Ha attuato e organizzato ‘strategie artistico/culturali sviluppando partenariati europei/internazionali’ come richiede l’articolo 1 del suo contratto?”
“Ha contribuito a realizzare progetti comuni per la valorizzazione del Salento? In ogni caso – ha aggiunto Melica - se l’ha fatto, l'ha fatto da casa. Che contratto strano. L’accordo tra Berg ed il Comune, sottoscritto il 7 agosto 2014 ha una validità di nove mesi ed è scaduto, quindi, il 7 maggio 2015”.
“Nonostante ciò – ha rimarcato -, tale contratto prevede testualmente che tutte le attività siano organizzate entro il 31 dicembre 2014. A partire da quella data, e, quindi, dal 1° gennaio 2015 e sino alla scadenza, il contratto di Berg prevede ‘che l’incarico sarà realizzato in modalità remota e non richiederà la presenza fisica in loco’”.
“Quindi? Tutto da casa? Vogliamo fare una scommessa? Berg è stato già pagato; in pratica al 31 dicembre – ha sostenuto Melica - aveva già incassato i 60 mila euro. Trattato, insomma, come tutti i creditori del Comune di Lecce: pagati in anticipo. Magari il sindaco ha voluto questo per evitare di vederlo troppo in giro per Lecce, nel timore che i cittadini si ricordassero del flop clamoroso. Per fortuna ci siamo noi dell’Udc a ricordare alla cittadinanza il più grande abbaglio preso dal sindaco Perrone da quando guida la città: 60 mila euro per lavorare cinque mesi da casa con pagamento anticipato”.
Ma Coclite oggi risponde che “nel contratto è esplicitamente riportato l’obbligo del direttore artistico di espletare la propria attività in sede fino al 31 dicembre 2014, fermo restando che - dal 1° gennaio 2015 fino al 7 maggio dello stesso anno - aveva la possibilità di assicurare la propria prestazione lavorativa non necessariamente da Lecce”.
“Si specifica, inoltre – ha aggiunto -, che nonostante il contratto prevedesse il pagamento del compenso in quattro tranche da corrispondere entro il 31 dicembre 2014, il corrispettivo pattuito di 60mila euro, comprensivo di Iva, è stato liquidato nel febbraio del corrente anno, una volta effettuata la verifica delle attività svolte dal direttore artistico”.