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Scintille su tassa di soggiorno: "no" dagli albergatori

Le categorie di settore, nell'incontro convocato dall'amministrazione, si dicono contrarie al balzello. Scontro politico sulla legittimità del regolamento e sulla destinazione delle risorse prelevate

OTRANTO - Che il tema fosse di quelli che avrebbe fatto discutere, lo si era capito sin da quando erano filtrate le prime indiscrezioni a mezzo stampa, ma certamente quello andato in scena al "don Tonino Bello" di Otranto è stato un incontro piuttosto "caldo": all'ordine del giorno, nell'appuntamento convocato dall'amministrazione comunale, l'imposta del soggiorno, che, come previsto, ha mosso e causato numerosi "mal di pancia" tra gli operatori del settore e gli imprenditori turistici.

L'ormai noto balzello, che il comune intende introdurre dal prossimo 1° luglio, per rimpinguare le casse di Palazzo Melorio ed ottenere un gettito per coprire i disagi causati dal servizio rifiuti e da poter investire per migliorare i servizi cittadini, non piace assolutamente alle categorie del settore, che dicono il loro "no" a gran voce, nonostante i tentativi del sindaco, Luciano Cariddi, di motivare le esigenze del bilancio. Ma occorre anche dire che il "no" non appare generico ed assoluto, in quanto gli imprenditori bocciano soprattutto la tempistica della istituzione della tassa, con la stagione turistica corrente, ormai alle porte.

Il primo cittadino, come fatto nei giorni scorsi, ha spiegato che l'imposta debba inquadrarsi nell'ottica di un "contributo" richiesto ai turisti, facendo leva su una possibilità offerta dal federalismo municipale, che permette di garantire all'utenza una città all'altezza delle aspettative e dei riconoscimenti ottenuti nel corso degli anni: "Nessun amministratore - ci ha tenuto a precisare - introduce con piacere il prelievo fiscale, ma siamo costretti a farlo".

Ma dal settore il coro è unanime: "Noi comprendiamo le esigenze del comune di Otranto - ha precisato Raffaele De Santis, presidente di Federalberghi -, ma siamo disposti a discutere della tassa per il 2012, non per la stagione corrente. Oggi si devono necessariamente trovare soluzioni alternative". Dello stesso avviso, Alfredo Prete, presidente della Camera di Commercio di Lecce, presente anch'egli all'incontro: "Sono contrario alla tassa, in quanto Otranto sarebbe il primo comune ad introdurla tassa, e perché credo che in assoluto il territorio salentino sia carente di servizi fondamentali e di infrastrutture che possano motivare questa scelta: posso assicurare che se qualcuno prova ancora oggi ad arrivare qui da Brindisi con i mezzi pubblici ha seri problemi a farlo in tempi brevi".

Contrari anche altri rappresentanti di categoria, come Confesercenti, e gli stessi albergatori ed operatori turistici otrantini: le contestazioni sono a più livelli, a partire dai costi della tassa di soggiorno (che si vorrebbe abbassare nei tempi e nelle cifre), passando alla tempistica d'introduzione, che pone il settore nella difficoltà di comunicare a chi ha già acquistato i pacchetti questa ulteriore aggiunta. Con il risvolto che, per coprire l'imposta, possano poi gli stessi imprenditori essere direttamente costretti a sborsarla, per non gravare sui clienti. Perplessità è stata espressa anche sulla modalità di riscossione: gli albergatori non ci stanno a fare gli "esattori".

Scontro anche sul versante politico. Il consigliere comunale, Tommaso De Benedetto, ha precisato che il bilancio comunale si sia chiuso con un avanzo di oltre 800mila euro: "Non è, quindi, realistica la situazione difficile evidenziata dal sindaco - ha dichiarato -, l'unico motivo di sofferenza è il rincaro dei costi di gestione del servizio rifiuti, che dipendono, però, dalle carenze del governo regionale, in materia d'impiantistica".

De Benedetto ha inoltre chiarito che la tassa rischia di riversarsi sul settore, oltre a creare un danno d'immagine alla città, e che la bozza di regolamento predisposta denoti il pericolo di "illegittimità": "Non si trova riscontro della destinazione delle risorse raccolte da questa tassa, per quali servizi, cioè, la si voglia reinvestire. E non c'è chiarezza sul soggetto d'imposta, se sia l'imprenditore o il turista".

Alcuni tra i presenti hanno proposto che alla tassa si faccia corrispondere qualche servizio, che ne giustifichi l'istituzione, tipo l'introduzione di una card per il parcheggio ad Otranto. Il sindaco Cariddi ha insistito sulla necessità di istituzione dell'imposta, dicendosi comunque pronto a raccogliere osservazioni e suggerimenti migliorativi e rispedendo al mittente le perplessità di chi ha paventato un crollo delle presenze turistiche: "I dati ci confermano che siamo costantemente in crescita".

Ora la palla passa al consiglio comunale, che entro venti giorni dalla scelta operata dalla giunta il 7 giugno scorso, dovrà portare l'argomento nell'assise ed approvarlo definitivamente. Resta da vedere se l'approvazione sarà fedele alla bozza presentata o se ci saranno variazioni sostanziose.

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