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Scontro Stabile-Capone sul caso della centrale a biomasse

Provincia e regione si scaricano le reciproche responsabilità sul procedimento che riguarda il progetto della centrale di Cavallino: per il consigliere Pdl Stabile "colpa della Regione e della giunta Pellegrino"

CAVALLINO - Provincia e Regione Puglia divise sul tema delle biomasse di Cavallino. Colpa delle responsabilità, che si faticano a trovare su chi o su come il procedimento sia andato avanti. La vicepresidente regionale, Loredana Capone, e il consigliere provinciale, Renato Stabile, sono i protagonisti dell’ultima querelle, in ordine di tempo, sul caso.

Stabile aveva chiarito che, nella vicenda di Cavallino, la Regione Puglia continuasse a scaricare le proprie responsabilità su Palazzo dei Celestini, giustificando il tutto con il fatto di aver concesso le autorizzazioni necessarie: il consigliere provinciale aveva affermato di ritenere questo atteggiamento della Capone “inaccettabile” e privo della “dovuta chiarezza", precisando che solo la regione poteva fermare l’arrivo delle biomasse a Cavallino, con un proprio provvedimento netto, senza il bisogno di nominare “presunti commissari”; il comune, per la sua parte, aveva spiegato Stabile, ritirando la delibera di indirizzo che dava il via libera all’impianto.

La Provincia, nella ricostruzione del consigliere Pdl, avrebbe solo svolto le proprie competenze con “coscienza”, “responsabilità”, dicendo “no” per la parte “politica” e “tecnica”, con “numerosi pronunciamenti contrari alla realizzazione dell’impianto da parte della commissione provinciale ambiente e da parte stessa del dirigente, che ha negato la via inizialmente concessa durante l’amministrazione Pellegrino”.

Loredana Capone.-9-2-2-2-3Non esisterebbe, tra l’altro, nessun immaginario “parere positivo” a valutazioni di impatto ambientale espresso della provincia di centrodestra. Pronta la replica della vicepresidente: “Il consigliere Stabile – afferma - studi le carte prima di parlare. Per il bene suo e del suo comune. Il 17 luglio, data di rilascio della via favorevole, l’amministrazione al governo a Palazzo dei Celestini era: Gabellone, e il consigliere Stabile sedeva nei banchi della maggioranza”.

“Il vuoto di memoria del consigliere è grave trattandosi di fatti così importanti – continua la vicepresidente – ma è ancora più grave che stravolga la realtà negando la via favorevole. Salvo poi trovare altri presunti colpevoli. Una cosa dovrebbe, invece, fare ora per il bene suo, dell’amministrazione provinciale e dei comuni contermini a Cavallino compreso Lecce: chiedere alla provincia di Gabellone, di cui egli a pieno titolo fa parte, di rivedere la Via già rilasciata che ci ha fatto perdere due anni di lavoro, e chiedere all’amministrazione comunale di Cavallino, che spesso si sente al centro del mondo, unico artefice della comunità (vedete il comportamento sul commercio già bocciato due volte dal Tar) di riconsiderare il parere.”

“Conoscevo il consigliere Stabile come una persona sincera – conclude Loredana Capone –. Non mi aspettavo di leggere nelle sue parole falsità e incoerenza.”

 

 

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