Scontro nel Pdl sulle “mamme commesse”. Martella attacca D’Antini
Il consigliere comunale, già delegato alle Politiche sociali, critica l'assessore provinciale per il progetto di inserimento lavorativo di sei donne: "Finita la campagna elettorale a Lecce, inizia quella di Surbo". Ma Marti la difende
LECCE - “Mi sorprende che il progetto delle mamme commesse si espleti esclusivamente nella città di Surbo (Brico Center) e nella città di Lecce (City Moda e Nemola), dove ruota l’attività politica dell’assessore Filomena D’Antini - Solero. Nei comuni di Tricase, Maglie, Galatina, Gallipoli, Nardò, Campi, Cavallino, non esistono mamme commesse e centri commerciali”?
Con questa domanda retorica il consigliere comunale del Pdl Roberto Martella va all’attacco dell’assessore provinciale alle Politiche sociali e alle pari opportunità Filomena D’Antini Solero, promotrice del progetto che prevede un percorso di formazione per ventisei madri con determinati requisiti finalizzato ad un’esperienza lavorativa prevalentemente durante i fine settimana come addette alla vendite.
Martella, che nella scorsa consiliatura era delegato dal sindaco Perrone alle politiche sociali e presidente dell’istituzione Servizi sociali, non usa giri di parole per spiegare la presunta ragione per la quale l’impatto del progetto sarebbe stato limitato ad un ristretto ambito territoriale: “Registro che siamo alla fine di una campagna elettorale difficile a Lecce e ne inizia una nuova a Surbo. La politica non può essere usata a misura di assessore, ma deve essere utilizzata a misura dei cittadini in scala provinciale. Probabilmente l’assessore mi risponderà che solo queste tre ditte hanno risposto al bando, sicuramente sarebbe stato importante e trasparente spalmare le ventisei unità su scala provinciale, per non generare dubbi legittimi nella gente”.
Roberto Martella conclude il suo affondo rifacendosi alle considerazioni del consigliere Antonio Lamosa, che avrebbe gradito un coinvolgimento nel progetto anche dei piccoli commercianti del capoluogo.