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Sabato, 20 Aprile 2024
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Scorrano, il sindaco difende l'ospedale: "Non serve costruire un'altra struttura"

Il primo cittadino, Antonio Mariano, contro il depotenziamento dell'ospedale, scrive al Ministro della salute Balduzzi e a Vendola: "Il nuovo ospedale? Intervento edilizio che nulla a che fare con il miglioramento del sistema"

SCORRANO - Il Comune di Scorrano difende il presidio ospedaliero cittadino da ogni ipotesi di ridimensionamento o di trasferimento a nuova struttura. Con lettera a firma del sindaco, Antonio Mariano, l'amministrazione scrive al Ministro della Salute, Renato Balduzzi, ai vertici governativi regionali, dal presidente Nichi Vendola all'assessore alla sanità Ettore Attolini, passando per la direzione dell'Asl di Lecce, chiarendo la propria contrarietà ad ogni ipotesi circa la costruzione di un nuovo ospedale che dovrebbe sostituire quello di Scorrano.

Il sindaco sottolinea quanto più volte espresso dal Comune, ossia che la struttura attualmente presente a Scorrano sia "in condizione di ospitare tutti i servizi sanitari in funzione": "Come sancito in atti deliberativi dal consiglio comunale - si legge nella missiva -, trasmessi alla Regione Puglia e alla Asl di Lecce, l'edificio, in cui sono già in corso interventi edilizi per milioni di euro, può essere oggetto di ampliamento utilizzando aree di proprietà dell'azienda sanitaria con la possibilità che venga messa a disposizione una superficie di ulteriori 5 ettari per parcheggi e servizi di accoglienza".

L'ufficio tecnico del Comune, a tal proposito, ha redatto un progetto di massima che dimostra come l'ampliamento dell'edificio possa facilmente rispondere ad esigenze come la "brevità" e la "organizzazione di percorsi interni" e "la predisposizione delle degenze in modo funzionale con i servizi al di fuori della superata concezione dei reparti": "A ciò - chiarisce Mariano - si aggiunge la felice collocazione logistica del presidio che dista appena 400 metri dall'uscita della statale 275, principale arteria di collegamento Nord-Sud della provincia di Lecce".

Secondo il sindaco, emerge in tutta la sua evidenza che la costruzione di un nuovo ospedale, quando oggi non si riesce a garantire un adeguato funzionamento delle unità operative presenti, "altro non è che un'operazione edilizia che nulla ha a che fare con il miglioramento del sistema ospedaliero": "Atteso, inoltre - prosegue -, che uno stabile di notevoli dimensioni, in molte parti già adattato alle norme di accreditamento, pare non aver futuro nella programmazione regionale, si rischia di creare sul territorio una situazione di grave danno per ogni futuro sviluppo".

L'amministrazione del comune chiede che venga svolto un esame approfondito e, soprattutto, che si eviti "lo spreco di risorse finanziarie che possono essere certamente meglio utilizzate" e che "si sgombri il campo da possibili conclusioni che vedano nella volontà di fare appalti e di eliminare il presidio ospedaliero di Scorrano le uniche ragioni di tale operazione". Constatando che su questa problematica non è stata data "alcuna possibilità di un confronto aperto", procedendo piuttosto in un "modo oscuro e poco trasparante", Mariano si augura che si possa verificare "una inversione di tendenza" e che "le attenzioni vengano rivolte ad ospedali che hanno condizioni strutturali e logistiche molto peggiori di quello di Scorrano".

Il sindaco, tra l'altro, già ieri, aveva inoltrato un telegramma a Valdo Vallone, direttore generale Asl Lecce, e ad Ottavio Narracci, dirigente sanitario Asl, sottolineano come "il permanere delle condizioni di difficoltà nel reparto di pediatria dell'ospedale di Scorrano" necessitasse "di un intervento finalizzato a consolidare la posizione del punto nascita in questo presidio ospedaliero": "L'esame della situazione e delle distribuzione territoriale - si puntualizzava - mette in evidenza come Scorrano debba essere individuato come sede punto nascita. In tal senso si rendono necessarie iniziative per potenziare l'attività ospedaliera e non si giustificano atti che vanno a danno di tutto il territorio che fa riferimento al locale ospedale". 

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