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Venerdì, 19 Aprile 2024
“Risultato locale influenzato da scelte non lungimiranti”

Scure del voto sul Pd, scossa Minerva: “Penalizzati da errori nazionali, ora rinnovamento”

Il presidente della Provincia e fautore dell’allargamento del partito al civismo trasversale analizza il risultato elettorale e scuote gli ambienti Dem. “Sconfitta netta a livello nazionale, necessario ricambio della classe dirigente seguendo il nostro esempio”

LECCE - Analisi schietta e impietosa per guardare in faccia la realtà paventata dal voto delle elezioni politiche di domenica e squarciare le logiche della nomenclatura di partito che ha costretto il Pd a cedere il passo e tornare nei meandri delle forze di opposizione. Con le scelte e la pianificazione dei vertici nazionali che ha finito per penalizzare e influenzare il risultato territoriale e localistico, anche se proprio nel Salento la divaricazione dei Dem nei confronti dell’avanza di Fratelli D’Italia e anche del rinvigorimento del Movimento 5 stelle è stata meno lacerante che altrove.

E mentre Enrico Letta annuncia il traghettamento verso la disamina congressuale e il ricambio dirigenziale del partito, dal presidente della Provincia e sindaco di Gallipoli, Stefano Minerva, (fautore a livello locale del modello caro al presidente Michele Emiliano, teso all’ampliamento dei confini partitici sino alle soglie delle contaminazioni del civismo trasversale), arriva una autocritica forte e dirompente che schiude alla necessità del rinnovamento della classe dirigente nazionale del Pd, seguendo un percorso  in parte già delineato in provincia di Lecce.

 “Una sconfitta netta a livello nazionale. E come prevedibile, il risultato territoriale è stato influenzato dall’incapacità e dalla mancanza di lungimiranza nazionale” esordisce Minerva, “Ora è improrogabile il rinnovamento della classe dirigente così come già accaduto in provincia di Lecce. Abbiamo atteso i dati ufficiali, come è giusto che sia, per poter iniziare a riflettere su ciò che è accaduto. E i numeri parlano chiaro: il centrodestra unito, spinto dal vento nazionale che soffiava a favore di Fratelli d’Italia e di Giorgia Meloni, ha vinto le elezioni”.

E l’esito del risultato provinciale secondo il numero uno di palazzo dei Celestini “è stato influenzato dalla mancanza di lungimiranza e dall’incapacità di leggere il cambiamento a livello nazionale. Poteva essere scritta un’altra storia, ma si è deciso di non farlo” chiosa Minerva.

Scossa di Minerva: “Nessuna scusa, errori decisivi”  

Non usa mezzi termini Stefano Minerva, il presidente della Provincia di Lecce e già presidente dell’assemblea della federazione del Pd salentino, nel fare il punto sul voto di domenica. E lo fa ribadendo che “non ci sono scusanti o attenuanti che tengano. Quando ci si presenta agli elettori senza offrire prospettive, sogni, con il fine ultimo dell’autoconservazione dei dirigenti e dei capicorrente, ecco che la disillusione ha il sopravvento”.

Una sconfitta nazionale chiara, dunque. Secondo Minerva, però, “in un quadro nazionale così delineato, la comunità democratica e progressista della provincia di Lecce registra proporzionalmente il miglior risultato di Puglia, andando oltre le percentuali nazionali e regionali, sia alla Camera che al Senato.

E portando in dote uno dei cinque parlamentari eletti, Claudio Stefanazzi, con Marco Lacarra e Ubaldo Pagano alla Camera, e con Francesco Boccia e Valeria Valente al Senato. Anche nella sua Gallipoli dove, a dispetto del risultato delle amministrative, Fratelli D’Italia ha veleggiato e anche il M5s ha rinsaldato la china, il Pd è riuscito a non perdere terreno eccessivo, ma attestandosi solo come terza forza cittadina ondeggiando sul 22 per cento dei consensi collettivi.    

Come leggere questo dato in controtendenza? Sicuramente, aggiunge Minerva “ciò accade quando una comunità sa parlare ai propri elettori, attua il rinnovamento generazionale, ascolta i cittadini quotidianamente e si apre alle forze riformiste del territorio”.

Un risultato che offre un barlume di speranza, per cui il presidente della Provincia ha inteso ringraziare innanzitutto i militanti e i volontari di questa campagna elettorale. “Abbiamo dimostrato ancora una volta che i valori e le idee sono le radici su cui poggia il nostro agire politico” sottolinea, “e ciò non era semplice, né scontato. Eppure insieme ci abbiamo messo la faccia, anche quando era scomodo farlo”.

Minerva sede Pd-2

L’abbraccio al civismo

Minerva poi sottolinea l’impegno del segretario provinciale del Pd, Ippazio Morciano, dei segretari di circolo del Partito Democratico della provincia di Lecce, degli amministratori e dei rappresentanti dei partiti, degli attivisti dei movimenti civici guidati da Alessandro Delli Noci, che hanno scelto la coalizione progressista, impegnandosi come se fossero candidati in prima persona.

Secondo Minerva, infatti, “quello messo in campo è lo spirito di servizio che ci contraddistingue da sempre e che ci spinge a fare sempre meglio e più del dovuto”. Uno spirito di servizio che ha visto nei candidati, e in particolar modo in quelli del Pd, secondo il giovane amministratore “la dimostrazione di quanto sia forte il senso d’appartenenza ad una storia comune che doveva essere raccontata, strada per strada, piazza dopo piazza”.

Poi un vero e proprio confronto fra la dimensione territoriale e la dimensione nazionale. “In questa provincia, abbiamo messo in campo i valori e le idee. E non lo abbiamo fatto solo nei pochi giorni di questa campagna elettorale” puntualizza Minerva, “lo abbiamo fatto negli anni, con giovani amministratori cresciuti nella dimensione politica dei partiti e che hanno rivendicato e conquistato lo spazio che meritavano, lo abbiamo fatto nei Comuni, con il 70 per cento delle nostre città amministrate dalla comunità democratica e progressista grazie alla fiducia incondizionata da parte dei cittadini”.

Appello a comunità democratica e progressista

L’analisi politica si conclude con appello accorato alla comunità democratica e progressista. “Non fermiamoci, continuiamo il cammino iniziato da tempo” incalza il presidente della Provincia, “serve riflettere sugli errori commessi e sui punti di forza, serve mettere al centro le idee, i volti e le storie dei territori. Occorre lasciare spazio ad una generazione che ha dimostrato sul campo quanto la passione e i sogni incidano positivamente sui risultati”.

“Lo faremo insieme, così come lo abbiamo sempre fatto” conclude, “l’unica storia che vogliamo raccontare è il futuro”. E augurando a Claudio Stefanazzi, un buon lavoro: “sono certo che Claudio saprà rappresentare al meglio il territorio e a farsi portavoce delle istanze della nostra terra, così come ha già dimostrato, con competenza, professionalità e passione”.

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