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"Se non torna Poli Bortone, mi riprendo tutte le opere": lo sfogo del maestro Pignatelli

L'artista minaccia di adire le vie legali per recuperare ciò che è esposto al Castello Carlo V per via di un attrito con l'amministrazione precedente. "Mi sono sentito offeso"

LECCE - Nemo propheta in patria: la famosa locuzione latina dipinge perfettamente lo stato d'animo di Ercole Pignatelli, noto artista residente a Milano ma di origini leccesi, che oggi minaccia di riprendersi tutte le opere donate alla sua città natale. “E questo a meno che Adriana Poli Bortone non ritorni alla guida di Palazzo Carafa”, ha spiegato questa mattina, in un incontro con i giornalisti.

L'endorsement politico, lanciato dal maestro all'amica di una vita, oggi candidata di Civiche Unite, è collaterale al racconto di una “spiacevole esperienza” che avrebbe vissuto con l'amministrazione guidata da Carlo Salvemini.

Questi i fatti: all'inizio del 2000, su richiesta della stessa Poli Bortone, Pignatelli cominciò a regalare alcune opere che sono attualmente esposte nelle sale del 1° piano del Castello Carlo V.

“Parliamo di 50 opere di grande pregio, culturale e artistico, ma anche di grande valore economico perché quotate in borsa. Oggi valgono, complessivamente, alcuni milioni di euro. E sono state donate dal maestro alla sua città di origine, con grande generosità, eppure non valorizzate a dovere - ha spiegato la candidata -. Le opere possono essere visionate, ma l'ingresso della mostra è a pagamento e anche il totem che dovrebbe pubblicizzarla è completamente sbiadito e quasi invisibile ai passanti. Pignatelli sicuramente non meritava questo trattamento”.

Il presunto “trattamento” subito da Pignatelli è stato narrato dal diretto interessato: “Ormai vivo a Milano dal '53, ma ho voluto mantenere i contatti con Lecce donando queste opere, su richiesta esplicita di Poli Bortone. Se non fosse stato per lei, non mi sarei privato di opere così importanti che sono anche state esposte in Giappone o alla Biennale di Venezia. L'amministrazione Salvemini però, per tramite dell'ex assessore alla Cultura, Antonella Agnoli, mi ha detto che se non se non avessero trovato una sede idonea e prestigiosa me le sarei potuto riprendere. Mi sono sentito offeso e ho contattato un avvocato per capire come fare per rientrare in possesso di ciò che ho ormai ceduto con atto notarile".

Tra gli altri capolavori donati dall'artista occorre citare anche la scultura "Germinazioni" che si trova all'ingresso della città e il pannello che campeggia nella sala giunta di Palazzo Carafa.

“Se Adriana non diventerà sindaco, mi riprenderò tutto”, ha tuonato Pignatelli, lamentando di essere “adorato" in provincia e trattato con "poco rispetto" proprio nel capoluogo. Il maestro si è detto deluso, supportato in questo dalla candidata Poli Bortone che ha ribadito la necessità, per il Comune di Lecce, di valorizzare adeguatamente il proprio patrimonio culturale.

“Nel Castello Carlo V trova posto anche la mostra della cartapesta che però non è visitabile perché la Soprintendenza ha deciso di renderla fruibile solo il sabato e la domenica. Io non ho parole”, ha concluso, con amarezza, la senatrice.

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