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Sergio Signore: "Che nessuno decida ignorando gli eletti"

Il candidato più votato del Partito democratico, rieletto in consiglio comunale, prende posizione nel dibattito interno al partito dove non mancano anche velate accuse sul tesseramento gonfiato degli scorsi anni

 

LECCE - In merito alla situazione del Pd leccese è intervenuto anche Sergio Signore, consigliere comunale rieletto come primo della lista. “Nessuno pensi di prendere decisioni sul partito di Lecce senza consultare il gruppo consiliare ed i candidati della lista del Pd leccese, che con i loro voti hanno dato un contributo importante nella recente campagna elettorale. Leggo di ipotetici percorsi di cui nessuno è a conoscenza, verso cui portare il Pd di Lecce,  dopo le dimissioni del segretario Fabrizio Marra, l’unico sin ora ad aver dimostrato senso di responsabilità, pur non entrando nel merito della giustezza o meno della sua scelta". 
 
"Non saranno accettate decisioni verticistiche in contrasto col nome stesso del nostro partito, democratico, perché il PD di Lecce non può che ripartire da coloro che sul campo hanno dimostrato di avere un rapporto con la gente, salvo voler diventare sempre più minoritari. Non è girandosi dall’altra parte che i big del partito, addossando la responsabilità anche propria ad altri, possono risolvere i problemi complessi del Partito Democratico, che, dati alla mano, non sembra affatto essere in provincia in condizioni di salute migliori rispetto a quello leccese, anzi".
 
Al consigliere più suffragato tra i democratici non sono andate giù alcune allusioni circolate nei giorni scorsi sul tesseramento che, secondo qualcuno, sarebbe stato gonfiato: "Un’ultima precisazione. Io stesso insieme a tanti altri democratici di Lecce ho contribuito in questi anni a far sottoscrivere a molti amici e compagni la tessera del Partito Democratico. Si tratta di persone in carne ed ossa che, con la loro testimonianza e vicinanza al PD, hanno contribuito anche all’elezione di Salvatore Capone a Segretario provinciale, scegliendo Sergio Blasi quale Segretario regionale. Siccome le persone decedute non votano, è evidente che molti anche di quegli iscritti hanno dimostrato la loro esistenza, onorandomi della loro preferenza nelle scorse elezioni amministrative. Altro che tessere non vere. Occorre una verifica vera a 360 gradi ed a tutti i livelli. Nessuno escluso”.
 
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