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Sabato, 20 Aprile 2024
Politica

Sindacati contro la disparità di genere: "L'inversione di tendenza passa dai giovani"

Incontro al liceo "Banzi" tra studenti e sindacalisti per discutere di pari opportunità e cambiamenti culturali in occasione della giornata internazionale della donna

LECCE - “Si chiamerà futura” è la citazione, colta, di una canzone di Lucio Dalla, usata per celebrare l’8 marzo a Lecce con un incontro che ha coinvolto studenti e sindacati.

I segretari di Cgil, Cisl e Uil quest’anno hanno infatti scelto di celebrare la Giornata internazionale della donna in un modo diverso: discutendo di disparità e stereotipi di genere con le nuove generazioni anziché confrontarsi in assemblee sui luoghi di lavoro.

L’incontro si è tenuto presso il liceo scientifico “Banzi Bazoli” e vi hanno partecipato anche i ragazzi degli istituti vicini, “Galilei-Costa” e “Deledda” di Lecce.

La dirigente scolastica Antonella Manca ha aperto i lavori, sottolineando il senso e l’importanza di un’iniziativa che ha coinvolto i luoghi della formazione “perché solo attraverso l’educazione delle nuove generazioni sarà possibile smantellare, definitivamente, la cultura maschilista che resiste in questo Paese”.

Dopo i saluti di rito, hanno preso parola Valentina Fragassi, segretaria generale della Cgil di Lecce, Ada Chirizzi, segretaria confederale Cisl Lecce e Lucia Orlando, responsabile provinciale del coordinamento Pari opportunità e Politiche di genere della Uil Lecce.

Quattro le testimonial salentine sono state invitate a confrontarsi sul tema con gli studenti: Gabriella Lubello, musicista, Lucia Primitivo, calciatrice, Lucrezia Vantaggiato, imprenditrice e Simona Toma, scrittrice. banzi 2-2-2

“Abbiamo fortemente voluto questo incontro unitario per confrontarci e dialogare con i ragazzi sul tema degli stereotipi e delle disparità di genere, con particolare riferimento alle differenze salariali tra uomini e donne – ha spiegato la segretaria Fragassi -. Poco o nulla è infatti cambiato sul fronte lavorativo: le donne percepiscono circa il 17 percento in meno sullo stipendio, a parità di mansioni. Le cronache testimoniano, quasi quotidianamente, come la donna non venga appositamente selezionata per ricoprire alcuni ruoli o svolgere alcuni tipi di lavoro. La questione di genere rimane cruciale in questo Paese in cui i livelli di disoccupazione femminile sono importanti, nonostante gli altissimi tassi di alfabetizzazione delle donne".

Serve, quindi, un’inversione di tendenza che passi da un rinnovamento culturale: “Imprescindibile è il passaggio dai banchi di scuola; serve un'azione di sensibilizzazione sui giovani che rappresentano il futuro di questo Paese”, ha aggiunto l’esponente di Cgil Lecce.

“Nonostante una forte codifica normativa che ha sancito, nei contratti di lavoro, la piena parità di genere, di fatto la parità di accesso, l’equità salariale e gli avanzamenti di carriera rimangono ancora una conquista lontana per le donne – ha chiosato Ada Chirizzi -. Sono tante le donne che si trovano a essere ancora emarginate dal sistema sociale, politico e lavorativo, sia in termini di ruoli ricoperti che di salario corrisposto. Insieme ai ragazzi oggi ragioniamo del bisogno di intervenire tutti insieme per superare questi limiti e questa visione stereotipata della donna per ottenere una reale parità di trattamento”.

Lucia Orlando ha denunciato una costante condizione di fragilità della donna: “Continuano a esistere disparità tanto nel settore pubblico quanto in quello privato – ha precisato lei -. Oggi avevamo deciso di non affrontare con gli studenti il problema della violenza di genere per non sovraccaricarli di nozioni. Tuttavia i due femminicidi avvenuti appena ieri ci spingono a riflettere sul fatto che, pur esistendo un approccio educativo diverso rispetto a quello di tanti anni fa, è necessario intervenire per far emergere nuove sensibilità. Importante intervenire sui giovani, sulla loro formazione, per farne una battaglia di civiltà”.

Per Cgil, Cisl e Uil è giunto il tempo di superare “antiche rigidità e ricercare non solo l’equità di trattamento ma l’equità di opportunità, valorizzando le differenze che contraddistinguono i due generi”.

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