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Giovedì, 18 Aprile 2024
Politica

Caso mensa, i sindaci incontrano la Asl: “Più paletti nei prossimi appalti”

Gli amministratori hanno incontrato il direttore generale dell'Azienda sanitaria, in attesa di un protocollo di intesa che potrebbe coinvolgere anche la Regione

LECCE – Così come avevano chiesto e preannunciato i sindaci di alcuni comuni salentini, l’incontro sul caso mensa col direttore generale della Asl di Lecce è avvenuto in mattinata. Dopo la sospensione del centro di cottura a Galatone, disposta in una seconda fase dall’Azienda sanitaria, sono diversi gli amministratori comunali che, questa mattina, hanno incontrato Silvana Melli per cercare di gestire assieme il futuro del servizio di refezione scolastica. I tecnici del Dipartimento di prevenzione della Asl di Lecce e dei servizi medici e veterinari – guidati dal direttore Giovanni De Filippis - hanno consegnato le linee guida predisposte già nel febbraio 2016 dall’azienda sanitaria per offrire un punto di riferimento più chiaro rispetto alle criticità emerse negli ultimi giorni. Una necessità rispetto ad una normativa che, è stato evidenziato, non stabilisce in modo puntuale e circostanziata i requisiti tecnici, strutturali e organizzativi dei centri cottura in relazione alle loro potenzialità operative.

Motivo per cui il direttore del Dipartimento di prevenzione ha chiesto ai numerosi sindaci e amministratori locali intervenuti – tra i quali i primi cittadini di Nardò, Gallipoli, Alezio, Parabita e Corigliano d’Otranto – di includere le linee guida Asl all’interno dei futuri capitolati d’appalto del servizio mensa. Si tratta di alcune lacune da colmare che il recente caso di cronaca ha portato alla luce in maniera eclatante e su cui gli amministratori comunali hanno chiesto chiarimenti e consigli. “I controlli a campione li facciamo già - ha assicurato De Filippis – ma va detto chiaramente che la legge riserva all’operatore una forte assunzione di responsabilità su come organizzare e gestire il servizio. Sta alla ditta, infatti, valutare le condizioni e le caratteristiche delle strutture, dei locali e dei sistemi di preparazione e trasporto e poi comunicare il tutto e in modo puntuale all’Asl, cui competono controlli e verifiche”.mense scolastiche - incontro Asl sindaci (2)-2

Dai sindaci, intanto, è stato chiesto in modo unanime che le linee guida entrino a far parte di un protocollo d’intesa che dia maggiori certezze operative agli stessi amministratori: “Abbiamo registrato 174 casi – hanno sottolineato i sindaci – per cui siamo preoccupati e interessati a chiarire ogni aspetto”. “Dobbiamo fare un gioco di squadra – ha aggiunto De Filippis – tra Comuni, scuole e Asl per affrontare in modo organico e per le rispettive competenze l’intera vicenda”. Sempre dai sindaci salentini, inoltre, è arrivata anche la richiesta sul comportamento da assumere rispetto alla continuazione del servizio mensa da altri centri cottura diversi da quello sospeso, anche a fronte della autonoma decisione di alcuni Comuni di sospendere temporaneamente la fornitura: “Al momento – ha chiarito De Filippis – non ci sono indicazioni rispetto a nuove criticità, ma i controlli stanno continuando in ogni direzione. In particolare, va precisato che l’operatore del servizio, in caso di variazioni del numero dei pasti preparati e serviti in un diverso centro cottura, ha l’obbligo di comunicazione preventiva all’Asl”.

 “Ciò che è successo – ha detto in chiusura il direttore generale Silvana Melli - ha imposto al servizio pubblico di intervenire in modo concreto e deciso. Tuttavia, bisogna mettere paletti fermi e requisiti migliorativi sui prossimi capitolati d’appalto rispetto a qualità dei pasti, caratteristiche strutturali e igieniche di mense, locali, distribuzione e preparazione. Per questo mi sento di invitare tutti ad essere maggiormente vigili su un’applicazione puntuale e corretta di tutto quanto è previsto. Inviterei anche la Regione – ha rimarcato – a dotarsi di strumenti regolamentari, in materia di ristorazione collettiva, maggiormente puntuali rispetto alla normativa di riferimento nazionale ed europea”. La riunione è stata aggiornata ad un prossimo appuntamento in cui sarà siglato un protocollo d’intesa in grado di dare certezze sui temi della salute e della sicurezza a bambini, famiglie e amministratori, con un rafforzamento generale delle previsioni di legge. In più, l’impegno da parte della Asl a potenziare i piani di controllo con maggiori interventi nei centri di cottura e nelle mense scolastiche rispetto ad una normativa che, sostanzialmente, affida il delicatissimo sistema della ristorazione in mensa all’autocontrollo, alla responsabilità e all’etica degli operatori del servizio.

Nel corso della giornata, il primo cittadino di Nardò, Pippi Mellone, ha fatto sapere di aver ufficialmente sospeso, in via cautelativa come già anticipato dai colleghi di altri paesi, il servizio di refezione scolastica. “La decisione è maturata a seguito dei provvedimenti dello scorso venerdì con cui il Dipartimento di prevenzione della Asl Lecce ha sospeso l’attività del centro cottura della ditta La Fenice srl per irregolarità di tipo igienico-sanitario e altri rilievi di inadeguatezza e, naturalmente, a seguito dei casi di presunta tossinfezione alimentari dello scorso 18 ottobre che hanno interessato 174 fruitori del servizio. L’ordinanza del sindaco avrà efficacia fino a quando l’Asl e i suoi organismi di controllo e verifica non avranno accertato il venir meno delle esigenze cautelari che hanno portato ai provvedimenti interdittivi sul centro cottura”, hanno fatto sapere da Palazzo Personè.

Il sindaco di Gallipoli Stefano Minerva, pur rammentando che nel suo come “non sono stati riscontrati casi direttamente collegabili con il servizio erogato dall'azienda La Fenice Srl – aggiunge -, non si deve sempre aspettare che qualcosa accada e che il danno sia fatto per poi correre ai ripari”.

“Prerogativa di quest’amministrazione – aggiunge è quella di tutelare tutti coloro che usufruiscono del servizio e capire quanto prima se la ditta è in effetti in grado ancora di garantire il servizio. In attesa di chiarire questi dettagli, faremo una riunione con i dirigenti scolastici per capire insieme quali possono essere ora le soluzioni temporanee per questi giorni di disagio, per valutare, ad esempio, se è fattibile momentaneamente provvedere con un pranzo a sacco”.

Intanto, i consiglieri comunali del Pd di Galatone, Roberto Bove, Caterina Dorato, Flavio Filoni e Biagio Gatto, chiedono che sia fatta piena luce su quanto accaduto. “Vorremmo sapere chi ha responsabilità in tutto questo: perché l’amministrazione comunale, il sindaco, il dirigente del settore e l’assessore al ramo non si sono impegnati a garantire il loro potere di controllo per prevenire tutto questo?” 
“Più volte abbiamo riportato le lamentele dei genitori e degli insegnanti nei confronti del ‘problema mensa’ – dicono - ed allora perché il Comune di Galatone si accorge, e si sveglia, solo ora con delle soluzioni ormai tardive ed inutili? A cosa serve l’assemblea di oggi con dirigenti scolastici e genitori se quando in commissione comunale, prima dell’inizio della mensa, come da nostra proposta, il sindaco non ha voluto sospendere il servizio in attesa dei risultati affermando che era tutto nella norma e sotto controllo?”

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