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Deposito scorie nucleari, Risi non ha dubbi: “Il nostro territorio non ha i requisiti”

Per frenare l’allarmismo ingenerato da indiscrezioni, il sindaco di Nardò interviene sull’ipotesi della realizzazione del sito destinato ad accogliere materiale radioattivo. Il deputato Salvatore Capone scrive al vice ministro allo Sviluppo economico

NARDO’ – Il territorio comunale di Nardò non presenta i requisiti necessari per essere incluso nella lista delle aree potenzialmente idonee per ospitare il deposito nazionale che Sogin, la società a capitale pubblico che si occupa di stoccaggio di materiale radioattivo e dismissione degli impianti nucleari. Per il sindaco, Marcello Risi, e per l’assessore all’Ambiente, Francesca De Pace è quindi infondato l’allarmismo generato da alcune indiscrezioni circolate negli ultimi giorni.

Secondo i due amministratori neretini “i criteri dell’Ispra, Istituto governativo per la protezione e la ricerca ambientale, escludono la possibilità che depositi di rifiuti radioattivi possano essere collocati nel comune di Nardò”. E per rassicurare la popolazione Risi e De Pace spiegano che sono da escludere le aree situate a meno di 5 chilometri dalla linea di costa ovvero ubicate a distanza maggiore ma a meno di 20 metri di altezza, i parchi regionali, le riserve naturali, i siti di importanza comunitaria, le zone di protezione speciale, le aree che non siano ad adeguata distanza dai centri abitati, quelle a distanza inferiore a 1 chilometro da strade extraurbane principali, le aree caratterizzate dalla presenza di attività industriali rilevanti.”

Per fugare ogni timore, e comunque per avere informazioni più circoscritte, il deputato del Partito democratico, Salvatore Capone, ha scritto al vice ministro per lo Sviluppo economico, Claudio De Vincenti (che si occupa anche del capitolo Tap). Il parlamentare salentino, pur consapevole che l’iter previsto non si concluderebbe prima di quattro anni, prevedendo tra l’altro anche la consultazione delle istituzioni locali, ha ricordato all’esponente del governo il particolare pregio del territorio dell’Arneo e, di contro, la forte pressione ambientale a cui il Salento è, da decenni oramai, già sottoposto.

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