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Giovedì, 28 Marzo 2024
Politica Otranto

Sit-in ambientalista contro la statale 16: “Diciamo no al progetto”

Attivisti e cittadini si sono dati appuntamento sulla svolta per Alimini, nella città dei Martiri, per ribadire la propria contrarietà al progetto di allargamento della strada Maglie-Otranto: "I luoghi devono restare come sono"

OTRANTO – Ambientalisti adunati contro la “macelleria territoriale” del progetto di allargamento della Otranto-Maglie: si sono dati appuntamento in serata, sulla svolta per Alimini, ad Otranto, i rappresentanti del Forum Ambiente e salute del Grande Salento, gli esponenti della sezione locale del Comitato No Tav, attivisti, ambientalisti e comuni cittadini, contrari all’infrastruttura.

Circa una trentina i partecipanti al sit-in, in cui si è voluto ribadire il “no” a nuove “autostrade della morte”, perché l’esigenza che si cela dietro al progetto è quella di incrementare la velocità con conseguenze sui rischi e le incolumità degli automobilisti; allo stesso tempo si grida forte il “no” alla mutazione di un habitat naturale e di un patrimonio, costituiti da ulivi secolari e muri a secco, che costituiscono “la cultura di un’area”.

“No” ad ogni forma di speculazione ed ulteriore cementificazione del territorio, per dire sì alla “rinaturalizzazione” dell’area, intesa come “lavoro che salva e non devasta il Salento”, con una “strada parco” dentro una “cantierizzazione davvero virtuosa” che “valorizzo il paesaggio” e non “una ennesima pericolosa ed inutile strada” che viola la “umile ma ricca architettura contadina”.

Il sit-in pacifista, dove le anime e le sensibilità erano diverse, ha precisato la posizione dei presenti in merito all’“ecatombe annunciata di oltre 8mila alberi d’ulivo”: non sono bastate, dunque, le rassicurazioni dei giorni scorsi, dell’Anas2-241-15, che aveva garantito la volontà di occuparsi a proprie spese dell’espianto e ripiantumazione degli esemplari in nuove aree della provincia di Lecce, in fase di individuazione.

“Reinserire gli alberi in zone diverse da quelle in cui si nascono – precisano - significa rischiare la loro morte. Altro che adozione, i luoghi devono restare così come sono, perché questa è la ricchezza vera”. Per gli ambientalisti resta fondamentale un messaggio: “Non incrementiamo la velocità privata, ma promuoviamo quella dei trasporti pubblici. Solo così possiamo salvaguardare ambiente e lavoro, tutelando storia e cultura e promuovendo il turismo, che insieme all’agricoltura rappresenta una parte imprescindibile della nostra economia”.

“Le risorse – hanno puntualizzato – vanno investite in maniera intelligente, con progetti a misura di territorio. Il Salento e la Puglia non possono essere regalati a progetti ed interessi che rapinano il territorio della sua essenza”.

 

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