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Soppressione soprintendenze miste. E la Poli tuona

L'assessore alla Cultura si dice contraria alla riorganizzazione delle competenze delle Soprintendenze: "Perchè tornano alla soprintendenza di Bari le competenze sul patrimonio di Terra d'Otranto?"

Le chiamano le soprintendenze miste. Ora, se a un normale cittadino si chiedesse in questi giorni di ozio e festività cosa sono le soprintendenze miste, potremmo solo immaginare risposte che vanno in direzione della culinaria, verso la sublime arte dei sapori. Ma le soprintendenze miste con sigle tipo "Bap-Psae" sono ben altro e come accadrà in tutta Italia anche le sedi distaccate delle soprintendenze pugliesi (Lecce, Brindisi e Taranto), la cui direzione generale si trova comunque a Bari, saranno soggette alla riforma prevista dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali. Che, a sentire gli operatori, si abbatterà sulle piccole succursali con la loro soppressione e quindi il trasferimento delle competenze nella sede della direzione generale di competenza.

Da qui, la preoccupazione di Adriana Poli Bortone, assessore alle Politiche culturali del Comune di Lecce, che in un nota diramata questa mattina fa sapere tutta la sua contrarietà sulla prevista riorganizzazione delle competenze delle Soprintendenze di Bari e Lecce. In altre parole l'amministratrice si chiede: "Perchè tornano alla soprintendenza di Bari le competenze sul patrimonio di Terra d'Otranto?". Ecco.

"Ci piacerebbe sapere quali siano le motivazioni tecniche che hanno indotto a scorporare le competenze sul patrimonio del Salento e assegnarle alla Soprintendenza di Bari - scrive Poli Bortone. E aggiunge: "E' una mortificazione dell'autonomia artistica e culturale della antica Terra d'Otranto e di quella logica che anche grazie alla Soprintendenza di Lecce ci ha fatto percepire l'importanza dei beni culturali quali volano di sviluppo del territorio. Sarebbe grave se ciò significasse una diminuzione del suo ruolo, considerato - conclude - che si è oggettivamente dimostrata interlocutore idoneo per amministrazioni locali, enti ecclesiastici e singoli cittadini".

Nella nuova bozza di riforma del regolamento di riorganizzazione, il ministero per i Beni e le Attività Culturali prevede il trasferimento delle competenze sul patrimonio storico, artistico ed etnoantropologico, in questo caso della Puglia, alla Soprintendenza di Bari, nonostante l'istituzione a Lecce nel settembre 2004 della Soprintendenza per i Beni Architettonici ed il Paesaggio e per il Patrimonio Storico, Artistico ed Etnoantropologico per le province di Lecce, Brindisi e Taranto.

"Tale nuova istituzione ha consentito di riempire una lacuna gestionale - si legge nella nota - riconoscendo dignità artistica e culturale ad un territorio come il Salento (l'antica Terra d'Otranto) che ha avuto vicende storiche, artistiche e culturali differenti rispetto al resto della Puglia. In termini concreti, questa sorta di ufficio periferico ha alleggerito la macchina burocratica, consentendo di razionalizzare l'utilizzo delle risorse finanziarie, sviluppare strategie unitarie e garantire una presenza costante e fruttuosa sul territorio con restauri, mostre, catalogazioni e altre iniziative".

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