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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Dietro il ritiro del Pug ancora varianti urbanistiche per cittadini di serie A

La consigliera del Pd, Angelamaria Spagnolo, commenta con toni duri l’approvazione, nel corso della seduta di lunedì dell’ultimo consiglio comunale, di due delibere su varianti urbanistiche

 

LECCE – Toni molto critici da parte della consigliera del Pd Angelamaria Spagnolo che - con un comunicato che di seguito pubblichiamo - ha voluto commentare l’approvazione di due delibere di varianti urbanistiche durante la seduta di ieri dell’ultimo consiglio comunale.

“Il ritiro del Documento programmatico preliminare del Pug da parte del sindaco Perrone nel consiglio comunale del 19 marzo è un bel colpo di teatro con il quale questa maggioranza ha nascosto a livello mediatico gli ennesimi atti discrezionali in materia urbanistica. Mi riferisco in particolare all’approvazione di due varianti urbanistiche, le ennesime operate da questa maggioranza, iscritte ai punti 10 e 18 dell’originario ordine del giorno dei lavori”.

“Questa storia va raccontata con ordine. Tutto parte da una delibera di indirizzo del Consiglio comunale del 1997 che ha privilegiato la reiterazione dei vincoli esistenti su suoli e terreni salvo su quelle aree che “sarebbero state già compromesse da precedenti cubature edificate”. Stabilire se un’area è compromessa o meno non è una legge scientifica ma il risultato di giudizi opinabili da parte degli uffici tecnici che presentano un alto grado di discrezionalità”.

“Le due delibere di cui sopra sono apparentemente simili. In entrambi i casi, molti anni fa, un privato chiedeva la riqualificazione di aree dopo la decadenza dei vincoli. In entrambi i casi l’orientamento degli uffici è stato quello di non accogliere né respingere le richieste per anni, fino a un pronunciamento del Tar su ricorso dei privati, che ha obbligato il Comune a pronunciarsi definitivamente sulla proposta di riqualificazione delle aree. Attenzione, il Tar impone di pronunciarsi, non necessariamente di accogliere le proposte”.

“Gli uffici del Comune le accolgono entrambe e, nel Consiglio comunale di ieri, la maggioranza vota le necessarie varianti urbanistiche. Qui però le due delibere, in base alle diverse proposte dei privati, si differenziano. Per la prima variante, quella votata al punto 10 all’odg, la riqualificazione resta sul terreno dei servizi (un’area dove si doveva fare una strada vedrà verde e campetti). Per l’altra variante, quella votata al numero 18 all’ordine del giorno, al posto di una strada che non serve più verranno costruite villette a schiera”.

“Mi faccio due domande. Perché gli fino ad ora gli uffici non hanno con propria iniziativa accettato la proposta di riqualificazione avanzata dal privato molti anni fa? Perché ancora varianti proprio nel consiglio comunale che avrebbe dovuto dare inizio all’iter del nuovo Pug?”

“Operare in variante urbanistica è ormai un tratto caratteristico di questa amministrazione e fa davvero impressione pensare che in questa città si sino programmati così tanti interventi urbanistici senza avere un disegno complessivo di quale città Poli prima e Perrone poi avessero in mente. A questo proposito sarebbe interessante sapere dagli uffici urbanistici, dal ’95 ad oggi, quante richieste di cambiamento di destinazione urbanistica sono state accolte in seguito alla decadenza dei vincoli di Piano”.

“Dico questo perché soprattutto mi interessa porre una questione di carattere generale e non mi interessa nemmeno conoscere nomi e cognomi dei proprietari che spero non abbiano nulla a che fare con questa amministrazione. Certo non si può che notare, riferendosi all’intera vicenda delle amministrazioni del centrodestra, che emerge la presenza di cittadini di serie A per i quali le richieste vengono accolte e che appartengono al cerchio magico del potere. Poi ci sono i cittadini di serie B (la stragrande maggioranza) che hanno visto sempre le proprie richieste respinte”.

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