Forza Italia fa quadrato attorno a Miccoli: Richiesta scioglimento pretestuosa"
Dal presidente della Provincia Gabellone ai parlamentari Palese, Marti e Bruni, passando dal sindaco di Lecce Perrone, arriva una replica a Pd e a quanti stanno chiedendo le dimissioni del primo cittadino squinzanese: "La sua amministrazione estranea all'indagine"
SQUINZANO – “ Respingiamo con decisione al mittente la pretestuosa richiesta messa in atto ad arte nei giorni scorsi, ad opera di esponenti più o meno importanti del Pd, di scioglimento del Consiglio comunale di Squinzano per le presunte infiltrazioni mafiose che sarebbero emerse dall’ultima indagine della Procura”. Forza Italia replica, a distanza di qualche giorno, a quanti, partendo dai risvolti dell’operazione “Vortice-Déjà Vu” dei carabinieri del reparto operativo di Lecce e del Ros, stanno puntando i piedi a margine dell’inchiesta che, sgominando una presunta associazione dedita a ogni tipo di crimini, avrebbe in qualche caso manifestato infiltrazioni negli ambienti dell’amministrazione.
La nota è sottoscritta da Antonio Gabellone, nelle doppie vesti di presidente della Provincia di Lecce e coordinatore di Forza Italia, dal sindaco di Lecce Paolo Perrone, dai parlamentari Roberto Marti, Rocco Palese e Francesco Bruni, dallo stesso primo cittadino squinzanese, Mino Miccoli, e dal gruppo consiliare di Forza Italia, dai gruppi di maggioranza e dalla Giunta comunale.
Gli esponenti firmatari confermano la fiducia alla magistratura, e aggiungono: “Rileviamo da un’attenta lettura degli atti la totale estraneità a qualunque episodio oggetto di indagine da parte del sindaco Mino Miccoli e della sua amministrazione”.
Forza Italia definisce “stravagante” la “richiesta di scioglimento”, imputandola “esclusivamente nella pochezza politica e nella demagogia di chi, dimenticando gli schieramenti e la composizione delle liste in campo nell’ultima campagna elettorale, oggi tenta invano e sconsideratamente di minare un’amministrazione attenta e scrupolosa come quella di Squinzano, democraticamente eletta dai suoi cittadini”.
Al momento risultano indagati sia l’ex sindaco di centrodestra, Giovanni Marra, per abuso d’ufficio, e la consigliera forzista Fernanda Metrangolo per corruzione impropria, in merito a vicende legate al suo precedente ruolo di presidente del Consiglio comunale, da cui ha dato le dimissioni. “Nell’auspicio che i due indagati possano nelle sedi opportune chiarire le loro posizioni – prosegue la nota -, ed apprezzando le dimissioni del presidente del Consiglio comunale servite a rasserenare gli animi, rileviamo come momenti delicati come questi che coinvolgono la vita di uomini e intere comunità siano utilizzati brutalmente da avversari politici che altri metodi non conoscono se non quelli della costante denigrazione dell’avversario e delle offese gratuite ad esso rivolto”.
“Oggi non si può invocare uno scioglimento che nel caso di specie non ha alcun presupposto, in fatto e in diritto, e perciò la vita amministrativa di una realtà comunale importante come quella di Squinzano è giusto che vada avanti senza ulteriori sussulti”, asseriscono. “Nell’ultima tornata elettorale la comunità squinzanese ha scelto chiaramente e con forza il sindaco Miccoli alla guida della città, insieme alla giunta e alla sua maggioranza, per governare bene e con trasparenza, avulso da qualsiasi interferenza esterna. Sarebbe perciò auspicabile che tutte le forze politiche della città, nell’attesa degli sviluppi dell’indagine giudiziaria, continuino ad assicurare il governo della comunità squinzanese”.