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Stop agitazione dipendenti provinciali: trovato accordo

Davanti al prefetto, la provincia e le organizzazioni sindacali sembrano aver siglato un accordo: entro il 31 dicembre procedure su progressioni verticali ed orizzontali. Attesa per stabilizzazioni

LECCE - La quiete dopo la tempesta o uno stato di calma apparente? La sospensione dello stato d'agitazione dei dipendenti della provincia di Lecce nei confronti di Palazzo dei Celestini è una notizia importante, ma, al di là dei toni trionfalistici che le istituzioni possono usare in certe vicende, occorre andare alla sostanza, per comprendere se ci siano elementi di continuità o se ci si trovi dentro una tregua temporanea, fino alle prossime promesse disattese.

Lo scontro frontale, dunque, sembrerebbe essersi risolto in maniera positiva anche se il condizionale in situazioni del genere appare d'obbligo, viste le numerose "soluzioni positive" poi risultate "farlocche" nelle varie vertenze salentine. La conciliazione tra l'ente e le rappresentanze sindacali, che avevano proclamato lo stato di agitazione dei dipendenti e preannunciato lo sciopero generale, è stato ufficializzato davanti al Prefetto di Lecce.

La contrattazione ha portato all'immediata sospensione dello stato d'agitazione del personale e all'apertura di un tavolo di confronto con le organizzazioni di categoria, presenti all'incontro odierno (Cgil, Cisl, Uil, Csa, Diccap, Rsu Aziendali), che verrà convocato prossimamente. Le rappresentanze sindacali hanno manifestato la propria unanime soddisfazione per l'intenzione da parte dell'amministrazione provinciale di risolvere le problematiche inerenti le progressioni verticali e orizzontali, prendendo atto che la volontà della giunta sia quella di pervenire nel più breve tempo possibile ad una soluzione della questione-stabilizzazioni.

"Mentre per la definizione delle progressioni verticali e per la definizione del fondo relativo alle progressioni orizzontali l'iter è giunto oramai al punto conclusivo - hanno fatto notare Antonio Gabellone e l'assessore al personale, Pierluigi Pando -, per ciò che riguarda il capitolo delle stabilizzazioni non manca di certo la volontà espressa chiaramente dalla giunta provinciale di giungere ad una soluzione che consenta agli stessi lavoratori prima di tutto di avere certezze sul proprio futuro occupazionale, nel rispetto della legalità delle procedure avviate".

Non c'è chiarezza sui termini di tempo, entro cui arrivare a risposte concrete sul capitolo delle stabilizzazioni, ma gli esponenti provinciali precisano di respingere "con nettezza" le definizioni di chi ritiene che Palazzo dei Celestini voglia portare avanti "operazioni di macelleria sociale" o "procedure di maxi-licenziamenti collettivi". Il riferimento è alle opposizioni, che hanno mosso critiche severe in tal senso a Gabellone e alla sua giunta, rispedite al mittente come "strumentali" da parte delle minoranze politiche.

Si dice soddisfatto del risultato raggiunto, il rappresentante sindacale, Giovanni Manzo che parla di "accordo onorevole in tempi di gravi ristrettezze economiche": "L'amministrazione provinciale - chiarisce Manzo - si è impegnata, infatti, a portare a compimento entro il 31 dicembre le procedure di avanzamento di carriera interne, trovando inoltre una congrua somma per effettuare le progressioni orizzontali e portare a compimento i progetti di miglioramento dei servizi".

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