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Strage ulivi, è scontro tra enti. Pacella accusa: "Regione se ne lava le mani"

L'assessore all'agricoltura di Palazzo dei Celestini attacca duramente l'atto di delibera regionale, che nega gli aiuti al territorio e che demanda ai proprietari terrieri gli interventi: "La montagna ha partorito il topolino"

LECCE - “La montagna ha partorito il topolino. La Regione Puglia, unico ente a cui compete l’intervento per il “Complesso del disseccamento rapido dell’olivo”, ha solo prodotto una delibera di giunta, in cui si prende atto del fenomeno e si scaricano gli adempimenti esclusivamente sui proprietari dei terreni interessati”. Non usa mezzi termini l’assessore all’agricoltura della Provincia di Lecce, Francesco Pacella, a proposito del recente atto approvato dal governo regionale, rispetto all’emergenza fitosanitaria che ha colpito e continua a colpire gli ulivi salentini.

Per l'assessore, dall'atto non ci sarebbe nulla di nuovo in merito alle cause dell'emergenza, ma solo un voler "mettere le mani avanti" per "schivare le proprie responsabilità, lasciando invece gli oneri ai poveri agricoltori”: “Devo stigmatizzare l’atto in questione - prosegue ancora l’assessore Pacella - che, oltre ad essere tardivo, non assume gli impegni finanziari necessari per supportare gli interventi di eradicazione del batterio, tramite tagli radicali e combustione sul posto della pianta infetta”.

“Nessun ristoro - insiste - è previsto per aiutare gli agricoltori e i vivaisti nell’immediato, che già stanno soffrendo una crisi economica molto grave. Ci saremmo aspettati, al contrario, che la Regione, come avvenuto in altre realtà, quali Emilia-Romagna e Abruzzo, avesse pensato di rimodulare il Psr (Piano di sviluppo rurale), utilizzando le ingenti economie, così da lenire le pesanti ripercussioni che questo flagello batterico sta causando”.

Per Pacella, quindi, oltre al danno ci sarebbe la beffa, in quanto viene richiesto di ottemperare alle diposizioni della delibera regionale, minacciando sanzioni amministrative ai trasgressori: “Mentre il governo si sta già muovendo per reperire le risorse straordinarie di concerto con la Comunità europea, ritengo che la Regione - conclude -, ente territoriale competente, avrebbe dovuto dare un primo segnale di attenzione reale al problema che affligge il Salento”.

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