Bollette acqua, tra tagli e polemiche si cerca una via d'uscita
Pd e Pdl, ciascuno per proprio conto, si mobilitano sulla questione della prolungata morosità in alcuni condomini Iacp. Intanto 64 famiglie della zona ex Magno pronte all'esposto in Procura
LECCE - Pd e Pdl mediano, ciascuno per proprio conto, sul caso dei condomini ex Iacp ai quali Acquedotto Pugliese imputa una condizione di prolungata morosità. Che, secondo i cittadini coinvolti, non è colpevole ma dovuta alla situazione di transizione che si è venuta a creare da quando l'istituto delle case popolari e Aqp, con un accordo del 2010, hanno trasferito sulle autogestioni condominiali la responsabiità di onorare le bollette dell'acqua del biennio 2006 -2007. Un periodo nel quale, secondo Vittorio Solero del Pdl, "le autogestioni non erano neanche costituite" ragion per cui "i cittadini per evitare il taglio dell’acqua sono perciò costretti a pagare le fatture di un periodo in cui non solo non erano coperte da Iacp o autogestioni, ma non vi era alcun contratto stipulato con Aqp".
Questa mattina Antonio Rotundo e Antonio Maniglio, il primo consigliere comunale, il secondo regionale, ma entrambi del Pd, hanno incontrato il responsabile della sede provinciale di Aqp, Giuseppe Valentini, per concordare una via d'uscita. "Due i punti su cui vi è un impegno dell’Acquedotto - ha dichiarato Rotundo - e che possono rappresentare un aiuto concreto e fattivo per l’avvio a soluzione del problema. Il primo riguarda l’impegno a non tagliare l’acqua alle famiglie a causa di quel contenzioso e l’altro consiste nella disponibilità, da parte di Aqp, ad esaminare ogni situazione specifica, anche riferita a singole palazzine per verificare ogni aspetto delle diverse problematiche a partire dai consumi effettivi, con la disponibilità di adeguate rateizzazioni di quanto dovuto, tenendo conto delle difficoltà economiche degli utenti e delle famiglie". Si sarebbe ipotizzato un importo da 5 - 10 euro al mese.
Ex zona Magno: pronto un esposto contro lo Iacp. Da tre anni in agitazione 64 famiglie.
Il problema delle presunte morosità non è solo circoscritto a parti della 167 B di Lecce, ma coinvolge anche altre zone popolari della città, dove insistono edifici di proprietà dello Iacp. A testimoniarlo l'ex presidente della circoscrizione Rudiae Ferrovia, Giovanni Castoro che da circa tre anni è alle prese con le cosiddette "bollette pazze" inviate tamite Iacp a 64 famiglie degli stabili della ex zona Magno, nel rione San Pio. Ai condomini è stato richiesto il pagamento di acconti su acqua e fogna per gli anni dal 2005 al 2007.
"L'intera vicenda ha del grottesco - spiega Castoro - se si tiene conto che i residenti inquilini chiedevano da anni allo Iacp di intervenire sulla rete fognante e su quella idrica. I lavori sono stati effettuati, anche se in ritardo, con enorme dispendio di acqua che andava perduta e certamente questa è una delle cause che pesa notevolmente sulle bollette recapitate". L'ex presidente della circoscrizione fa presente che "in più della metà dei 64 appartamenti, i contatori di sottrazione sono risultati, per il periodo contestato, non funzionanti nè tantomeno alcun tecnico si è recato presso gli alloggi per effettuare la lettura degli stessi".
Castoro, che denuncia l'assenza dei responsabili dello Iacp da tutti gli incontri autoconvocati fino a questo momento, si dice pronto, in autotutela degli inquilini coivolti, ad elaborare un esposto dettagliato alla Procura della Repubblica, "oltre ad intraprendere anche tramite le associazioni dei consumatori eventuali azioni legali per tutelare i diritti dei condomini che rivendicano solo il proprio diritto in trasparenze e legalità".