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Tagli ai treni, ancora malcontento dal fronte istituzionale

Al coro di protesta degli ultimi giorni, si aggiungono ulteriori polemiche da parte di istituzioni e parti sociali, intensificate in vista del sit-in di domani. Sottrarre il sud dall'isolamento geografico, la priorità

LECCE - L'ennesimo coro unanime si è levato dagli scranni dei politici e da quelli dei rappresentanti delle associazioni di categoria. La rivoluzione degli orari che s-travolgerà i convogli Trenitalia, e che partirà inesorabilmente il prossimo 12 dicembre, convince sempre meno e si sta lasciando strascichi di malcontento, destinati a trasformarsi in un enorme polverone. Un invito a rivedere i tagli, è giunto dai portavoce di Confindustria, che difendono a spada tratta i trasporti, come  strumento per non condannare il territorio dall'isolamento. "L'iniziativa di Trenitalia di sopprimere importanti tratte che collegano il Salento e centri nevralgici del resto del Paese ci preoccupa - ha affermato il presidente Piernicola Leone De Castris - chiediamo al nuovo governo a Trenitalia di riconsiderare la decisione per non marginalizzare il sud".

Anche i sindacalisti della Cisl di Lecce hanno lanciato un appello, puntando il dito soprattutto contro la ghettizzazione del Salento che seguirebbe inevitabilmente ai tagli previsti. Si dichiarano pronti ad una vera e propria battaglia in vista di una mobilitazione di massa. Posizioni più accomodanti e diplomatiche, invece, quelle dell'eurodeputato Raffaele Baldassarre che, insistendo sulla necessità di un dialogo tra le parti coinvolte,  si dichiara "certo che, alla fine, le garbate pressioni e le serene rivendicazioni delle istituzioni, dei cittadini e della politica sapranno allontanare lo spettro dell’isolamento che resta una prospettiva comunque inaccettabile da qualsiasi angolazione la si voglia vedere". Di parere simile anche il Ugo Lisi: "Il dovere di un buon politico è quello di monitorare le criticità del territorio e riportarle, per quelle che sono le sue competenze pubbliche, nelle sedi opportune allo scopo di provare soluzioni in grado di soddisfare i cittadini. Attraverso un dialogo con i vertici di Trenitalia, mi auguro si possano trovare vie alternative al taglio di treni, anche per sottrarsi alla continua pressione lagnante di chi si sente costantemente e ripetutamente oggetto di disattenzione e sottrazione".

Solidarietà anche da chi, come l'esponente democratica Teresa Bellanova, ha presentato un'interrogazione parlamentare sull'emergenza, appena qualche giorno addietro. "Anche se non potrò essere presente al sit-in di protesta perché impegnata a votare la fiducia in Palamento, resta la mia adesione  alle motivazioni del malcontento", ha fatto sapere la deputata. "La questione che si pone sui tavoli di Monti e Passera, nei giorni del loro insediamento, è di vitale importanza per il Salento e per l'intero Sud Italia. La scelta del Presidente Monti di accorpare nello stesso ministero lo sviluppo economico, le infrastrutture ed i trasporti, lascia presagire una scelta strategica di puntare molto proprio su questi comparti per la crescita del Paese. Il sit-in di domani porterà in maniera forte e compatta all'attenzione del nuovo governo la voce di un grande pezzo d'Italia".

 

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