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Tanti gli appelli pro Vendola. Pdl: oggi il candidato?

Diversi gli appelli in difesa della "Puglia migliore" nella settimana delle primarie e della scelta del candidato del centrosinistra. Pdl: oggi si sceglie. Mal di pancia di ex An sul nome della Poli

LECCE - Il giusto valore alle primarie: lo chiedono diversi iscritti del Pd pugliese, firmatari di un documento appello per la consultazione interna al centrosinistra del prossimo 24 gennaio, in ossequio allo statuto del partito del 16 febbraio 2008. La richiesta che arriva dai firmatari del documento è che le primarie si svolgano in un clima di "libertà e confronto" tra tutti gli elettori di coalizione.

Ma, nel testo, non si risparmia qualche critica alla gestione del caso Puglia da parte della segreteria regionale, che avrebbe sbagliato a non indire subito le primarie e che deve evitare oggi di militarizzare il voto su un candidato unico: "I promotori della presente dichiarazione - si legge - avevano in tempi non sospetti, già dal 10 novembre 2009, chiesto le primarie, meglio se di coalizione, con una lettera aperta indirizzata al neo segretario regionale, Sergio Blasi, perché si desse prova della novità politica che il Pd vuole e deve rappresentare. Non possiamo pertanto che ribadire il grave errore compiuto dalla segreteria del partito in Puglia nel non aver scelto da subito le primarie e nell'aver da sempre perseguito la linea del candidato unico, di partito se non di coalizione, così espropriando l'unica fonte di sovranità che rimane, nei principi costitutivi del Partito Democratico, l'elettorato".

Nell'appello si ricorda che il voto ricevuto da Francesco Boccia nell'assemblea di sabato a Bari è stato maggioritario, ma che una minoranza dei delegati si è astenuta, preferendo confermare per il secondo mandato il Presidente di Puglia, Nichi Vendola, della cui giunta il Pd è parte maggioritaria: "Non è corretto - chiariscono - pertanto proporre Francesco Boccia come unica opzione di voto per gli elettori del Pd e soprattutto svilisce il senso delle primarie. Se così non fosse, in caso di sconfitta del candidato Boccia, l'attuale gruppo dirigente del Pd pugliese dovrebbe dimettersi perché smentito dai suoi stessi elettori".

Ecco perché i firmatari assicurano il proprio impegno a fare delle primarie "non uno scontro tra tifoserie già organizzate" ma l'occasione per ristabilire un rapporto sano tra il Partito e il suo elettorato in Puglia. Da qui la necessità di avere una memoria condivisa dei meriti e degli errori per costruire un patto programmatico con gli elettori e che il Pd si faccia motore di una "democrazia partecipata".

Un altro appello a sostenere la continuità del progetto politico dell'attuale giunta arriva dal comitato "Donne pugliesi per Vendola candidato", con un proprio comunicato dove si attribuiscono in un'eventuale debacle elettorale alla classe dirigente del Pd nazionale e regionale, che "per motivi oscuri" starebbe interrompendo il "processo evolutivo della Puglia". Le donne pro Vendola, provenienti dal mondo dell'associazionismo, affermano di avere verificato la "validità e l'efficacia delle politiche di sviluppo dell'attuale governo", con riferimento alla legge sull'emersione del lavoro sommerso, definita "punto di riferimento nel dibattito europeo", a quella sulla trasparenza, sulle politiche sociali e sulla salute, per la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro.

"Finalmente - scrivono - i giovani e le donne hanno avuto nel governo regionale un interlocutore attraverso i programmi destinati ai giovani per l'alta formazione e l'auto imprenditorialità e la rete capillare di servizi per la prima infanzia; c'è stata una ferma difesa dei beni comuni, come l'ambiente, l'acqua e la salute pubblica, con la legge sull'amianto, l'opposizione al nucleare e l'incremento delle produzioni di energie e fonti rinnovabili; la questione immigrazione ha ricevuto tutta l'attenzione che merita come questione centrale del nostro territorio, anche in contrasto con le attuali politiche nazionali e senza dimenticare la promozione di politiche di accoglienza; un grande lavoro è stato fatto per costruire relazioni tra i popoli del Mediterraneo e valorizzare così la posizione geopolitica della Puglia, con vantaggio per tutti".

Atti che lasciano intravedere "un disegno politico non di parte e non fazioso", che richiede "continuità": "Non sostenendo Vendola - chiariscono - si fermerà il nuovo vento politico, che ha alimentato ed attraversato la Puglia. Noi rifiutiamo la politica che sacrifica la buona amministrazione in nome di interessi di potere, poco trasparenti e di politiche di spartizione".

Pdl: frenesia per il candidato e malumori intorno al nome della Poli Bortone

Nel centrodestra sembra arrivata l'ora della verità: come annunciato nei giorni scorsi, dovrebbe tenersi oggi a Palazzo Grazioli l'ufficio di presidenza del Pdl che scioglierà la riserva sul candidato governatore in Puglia. Ma i problemi sorgono proprio intorno alla possibile sorpresa, ossia la candidatura osteggiata dai vertici del Pdl e gradita al premier Berlusconi, di Adriana Poli Bortone. E, siccome, in genere nel Pdl c'è spesso e volentieri un uomo solo al comando, le paure tra gli ex An soprattutto sembrano giustificate.

Il paradosso, infatti, è che l'ex sindaca di Lecce debba essere sostenuta proprio dagli storici rivali che, nello scontro interno per la leadership pugliese nel centrodestra, l'avevano a lungo boicottata e combattuta. Le quotazioni della Poli sono in crescita, nonostante il Pdl faccia pressione perché, alla fine, torni in corsa Rocco Palese. La partita potrebbe essere riaperta, a questo punto, solo da una candidatura convinta ed in prima persona del sottosegretario, Alfredo Mantovano, avversario della stessa Poli, ma anch'egli con qualche malumore da far digerire nell'area ex An.

Il coordinatore regionale del Pdl, Francesco Amoruso, prende tempo ed assicura che non si tratta di un "toto candidati", ma di dare alla Puglia "il buon governo di cui necessita". Ma se il candidato dovesse essere la Poli anche Amoruso stesso difficilmente riderebbe di gusto, ricordando come neanche un anno fa, nel giorno dell'apertura della campagna elettorale di Gabellone, con passione aveva lanciato strali proprio contro la senatrice. A volte la politica sa riservare degli inattesi scenari.

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