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Trasferimento di 200 cani a Carovigno. Il Tar chiede conto al Comune di Lecce

Un altro punto a favore dell'associazione "Le randage" che ha presentato ricorso. L'amministrazione di Palazzo Carafa dovrà spiegare cosa ha fatto in questi anni contro il randagismo. Il pronunciamento è atteso per il 18 aprile

LECCE – In attesa del pronunciamento fissato per il 18 aprile, i giudici del Tar hanno chiesto al Comune di Lecce chiarimenti sulle “iniziative assunte – in base alla normativa regionale - per affrontare la questione del randagismo con riferimento alla creazione di un canile rifugio municipale” e sulla decisiona di trasferire circa 200 cani ricoverati attualmente nel rifugio “Lovely” , presso un canile privato di Carovigno che si è aggiudicato la gara indetta dall’amministrazione di Palazzo Carafa.

Un altro punto, dunque, a favore dell'associazione “Le randage” che aveva presentato ricorso contro l’affidamento del servizio di ricovero, custodia e mantenimento di buona parte degli animali ospitati fino ad oggi presso la struttura sita sulla strada per Torre Chianca. Il primo risultato era già stato ottenuto ai primi del mese di marzo con la disposizione urgente di sospendere l'aggiudicazione della gara. “Con la sentenza di ieri – ha commentato la consigliera comunale del Pd, Angelamaria Spagnolo - il Comune dovrà non sono presentare le carte ma anche spiegare cosa ha fatto e cosa non ha fatto per la salvaguardia della salute dei cani randagi sul suo territorio. E spiegare perché affidare 200 cani – su circa 300 – a un canile che non è gestito, come prescrive la legge regionale, da associazioni animaliste iscritte all’apposito albo, rappresenti per l’amministrazione una soluzione al problema”.

La sorte del “Lovely” e dei cani che ci vivono è ricorsa spesso nelle cronache cittadine, ora per le incomprensioni tra volontari e personale della Lupiae Servizi, ora per i dissidi tra la proprietà della struttura e l’amministrazione comunale. E la stessa consigliera Spagnolo, animalista convinta e nota in città per il suo impegno, è finita nell’occhio del ciclone rimediando una querela da parte del veterinario convenzionato con il Comune.

“Da tempo avevo segnalato, con sopralluoghi, visite a sorpresa, incontri con le associazioni di volontariato che operavano al suo interno, una situazione insostenibile a causa della inadeguatezza delle gabbie, dello stato di salute di molti animali, della mancanza di un conteggio esatto di quanti animali vi fossero e di quanti di loro fossero regolarmente sterilizzati”, rammenta oggi la Spagnolo. “Oggi vengo a sapere che per giustificare il trasferimento di questi 200 animali il Comune, tramite i suoi avvocati, indica proprio nel cattivo stato di salute degli animali che ora si trovano nel Lovely il motivo principale per cui dovrebbero essere trasferiti. Quando ho denunciato quello che lo stesso Comune oggi ammette davanti al Tar, io sono stata querelata dal veterinario che, per conto del Comune, si occupava degli stessi animali”. 

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