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Politica Santa Cesarea Terme

"Terme di Santa Cesarea, si chiarisca il futuro dell'assetto societario"

I consiglieri pentastellati salentini Casili e Trevisi hanno presentato un'interrogazione sul caso per comprendere quale debba essere la posizione della Regione

BARI - “E’ necessario chiarire quali siano le effettive posizioni della Regione sul futuro dell'assetto societario della Società Terme”. Lo chiedono i portavoce regionali del Movimento 5 stelle, Antonio Trevisi e Cristian Casili, che sul caso di Santa Cesare Terme, hanno depositato il 30 marzo un’interrogazione indirizzata all’assessore al Bilancio con delega al Demanio e Patrimonio, Raffaele Piemontese.

L’interrogazione è stata presentata, spiegano i due salentini del M5s, “alla luce della contraddizione tra quanto previsto nella delibera di Giunta del 4 febbraio 2016, in cui la Regione ha confermato l’adesione al percorso di separazione tra proprietà e gestione dell’azienda, e quanto contenuto negli indirizzi del Defr 2016, che vanno nel senso della dismissione della quota azionaria detenuta nella Società Terme”.

La Regione Puglia è allo stato attuale azionista della società con una quota del 50,49 per cento. Ha aderito, con deliberazione di Giunta del 4 febbraio 2016 (la numero 52), al percorso tracciato dall’avvocato Ugo Patroni Griffi, teso alla separazione tra proprietà dell’azienda (comprendente il patrimonio immobiliare, mobiliare e le concessioni) e la gestione, anche attraverso una trasformazione eterogenea della società per azioni in fondazione.

Ma il Movimento rileva che negli indirizzi del programma di governo delineati nel Defr 2016, approvato il 1° febbraio scorso, venga ribadito come la Regione Puglia abbia intrapreso un processo di razionalizzazione delle partecipate, in cui rientrerebbe anche il procedimento di dismissione della quota azionaria detenuta nella Società Terme di Santa Cesarea, vista l’assenza del carattere di strumentalità della società rispetto alle finalità e alle competenze istituzionali di via Capruzzi.

“Al fine di fare chiarezza sulla questione - concludono Trevisi e Casili - è importante assicurare un maggiore coinvolgimento della cittadinanza su un tema cruciale per il territorio e il turismo in generale, per garantire trasparenza nelle decisioni e una maggiore condivisione delle stesse, anche tenendo conto del fatto che le prestazioni erogate dalla Società Terme costituiscono un’attività istituzionale propria della Regione”.

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