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Sabato, 20 Aprile 2024
Politica

Terzo polo, prove tecniche. Con presentazione ufficiale

La recente coalizione centrista è stata presentata nella sede della segreteria dell'Udc, alla presenza dei tre esponenti provinciali dell'alleanza: Salvatore Ruggeri, Paolo Pellegrino ed Enzo Russo

LECCE - Il gergo è oramai quello delle relazioni sentimentali. Tra matrimoni, separazioni, riavvicinamenti, strizzatine d'occhio e corteggiamenti, l'ufficializzazione della presenza del terzo polo alle prossime elezioni amministrative, in vista dei cambi di poltrona a Palazzo Carafa, è avvenuta in quello che gli stessi esponenti hanno definito un "connubio".

Quasi un componimento in rime fatto di onomatopee alla Palazzeschi maniera, Udc, Fli, Api e Mpa hanno fatto l'outing senza veli della nuova liaison, nella sede della segreteria politica scudocrociata. In attesa della convention di sabato prossimo, che vedrà i rappresentanti nazionali dei partiti della neonata coalizione in piazza Libertini a Lecce, il segretario provinciale del partito di Casini, Salvatore Ruggeri, ha preso intanto la parola: " Terzo polo sta ad indicare un nuovo modo di fare politica. Una politica che sarà diversa da quella tipica della compravendita del voto o del voto raccattato all'ultimo momento.

Le promesse circa le misure sulla famiglia, imprese e lavoro si sono rivelate vane e al tempo stesso, quando abbiamo chiesto a Berlusconi un atto d'amore chiedendogli di fare un passo indietro, di fornire un nominativo o garantire continuità senza la sua presenza, ciecamente lui è restato attaccato alla poltrona con i denti. Ma sappiamo anche che questo governo non resisterà oltre il mese di dicembre, anche perché uno dei soci del malgoverno, Umberto Bossi, presto lascerà - ha dichiarato con fare risoluto Ruggeri.

"Noi - ha aggiunto - ora vogliamo incarnare il meglio della politica e rappresentare le esigenze dei cittadini e del mezzogiorno intero. Sabato 22 ottobre, a partire dalle dieci del mattino, Lecce diverrà la capitale nazionale del Terzo polo. Se il sud è stato fino ad ora bistrattato, è giunta l'ora di levare un grido d'orgoglio".

Esaltazione territoriale vicina a quella di Paolo Pagliaro, dunque? Il promotore della Regione Salento insomma gode o non gode di uno spiraglio di candidatura? Sarà nella rosa dei papabili? "É certamente una persona per bene e potrebbe rappresentare il terzo polo. Per farlo però, noi rappresentanti di questa che è più di una semplice coalizione, vorremmo che l'imprenditore entrasse in piena regola a far parte dell'alleanza", spiega Il segretario dell'Udc.

A fargli eco, integrando le affermazioni, anche Paolo Pellegrino, coordinatore provinciale del partito fondato da Fini: "Tanto per cominciare non credo che a Lecce le primarie fra i candidati della destra si faranno- ha sentenziato- poiché nessuno dei due contendenti si metterebbe davanti al rischio di perdere le elezioni". Sottolineando la parola "perdere".

Per poi proseguire: "A chi ipotizza fratture sulla scelta del candidato, all'interno della nostra neonata coalizione,vorrei ricordare che noi stiamo vagliando le persone col filtro dell'intera alleanza e dei programmi politici. Non sceglieremo un soggetto su dati fisiognomici, ma solo sulla base di elementi politici. Nessuna preclusione, dunque, ma si privilegerà il programma".

E la Regione Salento? Un punto interrogativo che Pellegrino aveva messo in conto. Sorride: "Un tema che non abbiamo ancora trattato, ma rappresenta una questione importante. Non ci interessano le battaglie campaniliste, ma la lotta per le condizioni del territorio, quelle sì. Non in termini apodittici però. Anche se a Paolo Pagliaro va riconosciuto il merito di aver sollevato il problema circa gli squilibri economici esistenti in Puglia, da una prospettiva matura".

L'ultimo, Enzo Russo, (manca tuttora un referente locale del quarto gruppo politico della coalizione, il Movimento per l'autonomia) coordinatore per la provincia di Alleanza per l'Italia, ex Pd, proveniente dal milieu Cisl, ha posto poi l'accento sulla questione meridionale, annoverandola tra le priorità, o meglio delle urgenze, programmatiche della coalizione. "Il Mezzogiorno potrebbe simboleggiare il volano dell'economia nazionale, tuttavia è da anni che ce lo diciamo, ma il sud deve diventare forte e rappresentativo. L'incontro di sabato lo dimostrerà. Siamo pronti alla concretezza su temi come lavoro, famiglia ed economia, per dar voce a quella condizione dignitosa che da anni si persegue senza risultati" .

Inevitabili anche alcuni cenni riguardo ai disordini avvenuti nei cortei dei giorni scorsi a Roma e nelle altre città italiane. Tutti concordi nella condanna alla violenza, ma fermi anche sulle responsabilità politiche del diffuso malcontento. "É banditismo, non contestazione. Che, tuttavia, altro non è che la diretta conseguenza di questo governo" tuonano all'unisono i tre esponenti, con rabbia condensata. "L'aspetto più inquietante di questi giorni, è la disaffezione alla politica e il disincanto dei giovani ai quali non si può che dare ragione". Anche il capitolo Poli Bortone è presto liquidato: "I nostri migliori auguri alla senatrice e a tutto il Pdl, ma ognuno per la propria strada. Da circa sette, otto mesi, la senatrice di Io Sud sta seguendo la politica governativa, è diventata una costola del Pdl- ha dichiarato Ruggeri- mentre un anno e mezzo fa era contro lo stesso partito. Politicamente la Poli non è la nostra aspirazione. Se mio padre fosse stato un tram, io oggi avrei le ruote. Sarà dunque il tempo a fornire le riposte".

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