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Venerdì, 29 Marzo 2024
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Tirocini formativi, Ernesto Toma: "Vendola sblocchi le risorse"

L'assessore provinciale alla Formazione ha risposto ai solleciti avanzati, alcuni giorni addietro, dal presidente della regione al Governo Monti. Il governatore strigliato per non aver sbloccato i fondi destinati agli stage

LECCE  - Strano. Piuttosto strano, agli occhi di Ernesto Toma, che Nichi Vendola trascuri le "esigenze impellenti della Puglia". Queste le sensazioni che l'assessore provinciale alla Formazione professionale  ha espresso in una nota rivolta al presidente della regione. Per Ernesto Toma saremmo davanti ad un governatore che "si diletta quotidianamente a vestire i panni di leader nazionale di un partito trascurando totalmente i compiti che ha il dovere di svolgere per i cittadini pugliesi". Sono queste le dure parole di denuncia, scaturite dai ritardi negli sblocchi dei fondi Cipe, sollecitati al Governo Monti dal governatore, alcuni giorni addietro.

"Giusto concentrarsi sui ritardi delle risorse Cipe, ma che cosa risponderebbe Nichi Vendola davanti gli interrogativi posti da un assessore provinciale alle Politiche del lavoro, se gli chiedesse notizie circa i fondi della formazione professionale pugliese?", ha proseguito Toma. Nel mese di novembre 2011, la Provincia di Lecce ha pubblicato un bando per alcuni tirocini formativi, provvedendo a rendere nota la graduatoria definitiva degli idonei. Ma poi si è ritrovata a fronteggiare una serie di solleciti da parte di tutti i vincitori degli stage". Il fuclro della protesta  dell'assessore provinciale è presto svelato: "Le risorse della formazione professionale sono state già impegnate, ma la Regione Puglia non le ha ancora messe a disposizione delle province, che hanno la delega in materia. D’altronde la trascuratezza nei confronti delle Province pugliesi era già emersa quando, in occasione del tanto osannato Piano pei il Lavoro in Puglia, in fase di concertazione e di “cabina di regia”, la Provincia di Lecce non è stata minimamente resa partecipe". Le parole di denuncia, amplificate dalla crisi, avrebbero per Ernesto Toma una soluzione. Si chiama "strumenti", e sono "indispensabili  per le iniziative di sviluppo. L'unico modo per fronteggiare una drammatica situazione che si è cristallizzata sul nostro territorio".

 

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