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Torre Chianca, problemi e degrado. "Ma la Pro loco non ha responsabilità"

Presidente e vice dell'associazione locale respingono gli attacchi mossi da un comitato spontaneo di residenti, e dicono: "Noi per primi abbiamo spronato il Comune ad intervenire". Sotto la lente, strade, pulizia e illuminazione

 

TORRE CHIANCA (Lecce) – Problemi a Torre Chianca? Sì, e tanti. Responsabilità della Pro loco? Nessuna. “Fermo restando che sussistono le ragioni di una lamentela, stupiscono la protesta lanciata contro la Pro loco di Torre Chianca, come se le colpe del degrado in cui la Città di Lecce lascia la sua marina fossero da addebitare alla stessa”. Così, in una missiva, l’associazione replica ad un comitato spontaneo che aveva inviato a sua volta, nei giorni scorsi, una dettagliata lettera, con foto in allegato, a testimonianza di una situazione che molti definiscono insostenibile.

Il comitato, composto da commercianti e residenti, aveva addebitato alla Pro loco di Torre Chianca scarso interesse per diverse problematiche. Un’accusa che l’associazione di promozione locale non accetta. “Appare evidente che i membri del ‘comitato spontaneo’ ignorano le finalità della Pro loco che, secondo la Carta dei principi elaborata dall’Unpli, Unione nazionale Pro loco d’Italia, non sono quelle di costruire strade, intervenire per sistemare i disastri derivanti da calamità naturali, eccetera, o sostituirsi all’inerzia dei competenti enti locali ma, costituendosi in un’associazione territoriale di volontariato d’interesse pubblico, promuove il territorio e le sue peculiarità turistico-culturali attraverso iniziative e realizzazioni di manifestazioni, collaborando con il proprio Comune, gli altri enti e le associazioni presenti sul territorio”.

La Pro loco sospetta che gli autori della lettera di protesta siano stati assenti da Torre Chianca, negli ultimi anni, "altrimenti sarebbero a conoscenza delle numerosissime iniziative assunte e delle manifestazioni culturali, teatrali, ricreative, canore attuate sia in piazza Paradiso, ubicata in una posizione di equa distanza tra il suddetto Borgo e la Torre e rispondente ai canoni di pubblica sicurezza richiesti dalla normativa vigente, che sulla piazza della Chiesa del Santissimo Salvatore".

“Andando ben oltre le sue competenze – prosegue la nota -, la Pro loco di Torre Chianca è anche intervenuta presso il sindaco e i suoi assessori, promuovendo incontri con tutte le forze politiche e invitando residenti, commercianti e rappresentanti delle varie associazioni presenti nella marina di Torre Chianca a prendervi parte per trovare le soluzioni più idonee ai problemi del territorio, nessuna strada esclusa. A questo punto non può che auspicarsi che tutti gli impegni presi dall’amministrazione comunale nei mesi scorsi siano veramente mantenuti e attuati”.

“Tralasciando le sterili polemiche di chi, forse in questi anni era lontano da Torre Chianca e dunque non ne conosce la realtà, resta il profondo dispiacere e malessere per l’abbandono di una marina fra le più belle e ricche del Salento per la sua natura e paesaggio (il Parco del Rauccio incontaminato e ricco di macchia mediterranea), per la sua fauna e flora, per i suoi limpidi bacini Idume e Fetida, i suoi lidi sabbiosi ampi ed estesi, le sue ricchezze archeologiche visibili a 5, 7 metri sotto i fondali in direzione del suo isolotto chiamato Lu Squeiu”.

“Torre Chianca – prosegue la nota - che deve il suo nome a una torre medioevale cinquecentesca, oggi semidiroccata, edificata dagli spagnoli nella seconda metà del ‘500 per proteggere il territorio salentino dalle invasioni saracene e che conta d’inverno un centinaio di famiglie residenti e, d’estate, circa 30mila 000 presenze fra cui turisti provenienti da ogni parte d’Italia e non solo, è in realtà abbandonata al suo destino da decenni e al degrado di strade asfaltate a metà, generalmente sporche, anche per colpa di qualche incivile, e ricettacolo di rifiuti e discariche a cielo aperto”.

“Non basta dire che tale situazione deriva dal modo in cui sono state erette le costruzioni – sottolinea la Pro loco -; il Comune aveva il dovere di intervenire e, comunque, il suo intervento dovrebbe farsi sentire anche oggi provvedendo alla costruzione di strade e alla pulizia di quelle esistenti, alla rete idrica e fognaria in cui si poterebbe incanalare la pioggia, all’illuminazione di tutte le strade e dei viali principali che portano da Lecce sino alla Torre, alla creazione di aree verdi, all’abbellimento con alberi e cespugli di piazze e marciapiedi assolati, obbligando i possessori a recintare i propri appezzamenti e, infine, approvare un piano regolatore per iniziare a porre un freno all’edilizia selvaggia e a riqualificare veramente una così bella marina”.

La stessa associazione, rappresentata dal presidente, Maria Luisa Tau, e vicepresidente, Alessandra Pinto, sottolinea anche come proprio il 29 luglio, giorno in cui apparso l’articolo su LeccePrima, si sia unita alla protesta dei residenti di via delle Mimose che, sottolineano – “preso atto dell’impegno che la Pro loco ha assunto in tutti questi anni, hanno proposto di attivare un referendum fra i proprietari di immobili su Torre Chianca affinché le somme dovute per l’Imu sulla propria casa vengano versate su un conto bancario  da cui il Comune potrà attingere per opere destinate alla marina di Torre Chianca”.

Postilla finale: “Ci teniamo a precisare che la Pro loco ritiene la marina una sola, e, pertanto, è pretestuosa, strumentale e inesistente la divisione in due zone”. 

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