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Torre Mozza brucia ancora. "Urge un consiglio comunale"

Un secondo incendio ha coinvolto l'area dell'ex impianto ittico, già colpita in estate. Alcuni consiglieri d'opposizione di Ugento chiedono la convocazione dell'assemblea cittadina per fare chiarezza

UGENTO - A neppure un mese di distanza dalle fiamme che hanno interessato, lo scorso 21 agosto l'area dell'ex Ittica di Torre Mozza (https://www.lecceprima.it/articolo.asp?articolo=29742), un secondo rogo ha strappato altre porzioni di canneto alle paludi protette dal Parco naturale regionale Lidi d'Ugento nell'immediata vicinanza.

"Devastante incendio ex Ittica spa, avvenuto nella marina di Torre Mozza. Richiesta di relazione in merito", è ora l'inevitabile oggetto della mozione con la quale cinque consiglieri di opposizione del Comune di Ugento - Giulio Lisi, Pasquale Molle, Gianfranco Coppola, Carlo Scarcia e Angelo Minenna- hanno chiesto la convocazione urgente del consiglio comunale. Fare luce sulla vicenda è l'imperativo dei cinque esponenti del Partito dei Comunisti italiani assieme alla Federazione di Sinistra. Ed ottenere il riconoscimento del danno ambientale. Che non è esiguo.

Se già il primo incendio aveva devastato intere porzioni di macchia mediterranea in un'area già sottoposta a sequestro preventivo dal 2010 (quando i proprietari di Taurisano), il secondo rogo ha nuovamente esposto i villeggianti e la gente del posto ad uno scenario analogo, assieme ad un incessante odore di fumo. Simile a quello provocato generalmente dai cassonetti incendiati. Tre i ricoveri che nel primo caso hanno costretto il personale sanitario del 118 a chiedere l'intervento del dipartimento provinciale Arpa, perché monitorasse la qualità del terreno e dell'aria nella zona coinvolta dalle fiamme.

Eppure ancora ad oggi, denunciano i cinque consiglieri, sono sconosciuti quantità e tipologia dei rifiuti bruciati nell'ex impianto ittico di Ugento, né è dato conoscere il motivo per il quale, anche a seguito dello spegnimento elle fiamme, i cittadini siano costretti ad inalare il lezzo nauseabondo che aleggia sulla marina. Che consiglio comunale sia, chiedono. Assieme all'urgente messa in sicurezza di quei luoghi e all'avvio delle procedure, a carico della proprietà, di immediata bonifica dell'intera zona.

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