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"Torre Veneri, inquinamento e malattie: è ora di agire"

Rotundo in conferenza stampa chiede la dismissione delle servitù militari nell'area che ricade fra le marine di San Cataldo e Frigole. "Una delle zone più belle della costa senza un'idea di sviluppo"

"Se vogliamo per davvero che i 24 chilometri di fascia costiera diventino il volano di una nuova fase dello sviluppo della nostra città, dopo che per anni sono stati letteralmente abbandonati a se stessi, occorre da un lato saper concentrare lì le risorse finanziarie provenienti dai fondi europei 2007/2013 per creare i presupposti infrastrutturali e dall'altro rendere il litorale appetibile, attraente, in grado cioè di saper attirare investitori privati, sia nazionali che esteri, pronti a scommettere su Lecce città di mare". Così Antonio Rotundo, consigliere comunale, in rappresentanza del circolo del Pd di Lecce, nel corso della conferenza stampa indetta questa mattina sul caso di Torre Venneri, zona che ricade nella fascia costiera leccese e dove sorge una base militare per un motivo o per l'altro spesso nelle cronache.

"E' nostra opinione che il Comune debba chiedere al Governo nazionale di ridiscutere le questioni legate alla servitù militare di quella vasta area denominata "Torre Veneri", ricompresa tra San Cataldo e Frigole, utilizzata dall'Esercito per il poligono di tiro e le esercitazioni militari. Si tratta, tra l'altro - aggiunge -, di una delle zone in assoluto più belle della nostra costa, ricca di vegetazione mediterranea, con un mare incantevole ed arenili straordinari, che sono stati sottratti per decenni alla fruizione della comunità locale senza che la stessa abbia avuto in cambio alcun beneficio in termini di sviluppo delle attività economiche e dell'occupazione. Anzi - prosegue Rotundo -, le servitù militari hanno rappresentato un autentico limite ed una penalizzazione delle prospettive e delle aspirazioni del territorio, un prezzo troppo alto che in questi anni soprattutto la comunità di Frigole ha dovuto pagare sia in termini di mancato sviluppo, che in termini di forte inquinamento ambientale ed acustico, nonché per i rischi e danni alla salute".

"Anche se non accertato in modo ufficiale il rapporto di causa ed effetto, un dato appare evidente ed incontrovertibile: la crescita esponenziale di malattie neoplastiche tra i residenti", afferma il consigliere comunale dell'opposizione. "E' giunto il momento di porre al centro dell'attività politico-amministrativa del Comune il rilancio turistico del nostro litorale, attraverso un piano di recupero e di riqualificazione che utilizzi il mare come una grande opportunità di crescita economica e sociale. In tale contesto, riteniamo necessario che la città si riappropri di queste aree ed avvii una programmazione che ne ridefinisca una diversa destinazione al servizio di una ipotesi che offra nuove opportunità di sviluppo. In questa direzione, nei prossimi giorni - conclude -, presenteremo una mozione affinché si abbia una discussione in Consiglio comunale finalizzata ad impegnare il Sindaco ad avviare un tavolo negoziale con il ministro della Difesa sul tema della dismissione delle servitù militari di Torre Veneri".

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