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Tra i due litiganti, sceglie Berlusconi. E Palese torna

Il premier rimette le caselle al suo posto, annunciando che il Pdl in Puglia ha già il candidato: Rocco Palese. Porte chiuse, per ora, alla Poli Bortone, che resta candidata dell'Udc. Giochi finiti?

E alla fine scelse il premier. La lunga manfrina sulla ridiscussione del candidato pugliese del centrodestra per allargare all'Udc, si chiude con la parola del capo partito. Berlusconi chiude la partita e annuncia che si procede dritti e sicuri della vittoria con Rocco Palese candidato ufficiale. Nessun ripensamento, dunque, dell'ultima ora e porte chiuse ad Adriana Poli Bortone, che non si è dimostrata disponibile al passo indietro chiesto dallo stesso premier, al contrario, invece, di quanto fatto dallo stesso Palese, "che ha risposto da gentiluomo vero" all'appello del Cavaliere.

Che ci fosse puzza di bruciato nei forni della Puglia era ormai evidente, ma il gioco di Casini di riaprire la trattativa col Pdl, puntando sul nome della senatrice, chiaramente sgradita ai vertici regionali del partito di Berlusconi, non ha funzionato come sperava. C'è chi ritiene che si chiuda qui il capitolo candidature e che si possa pensare alla campagna elettorale, che si prevede scoppiettante. Ma c'è anche chi pensa che inizi da oggi una fase riflessiva sia per il Pdl che per l'Udc, in attesa di riproporre più avanti un tentativo di nuova coalizione.

Il leader dello scudo crociato ha ribadito di sostenere la Poli Bortone, "unico candidato che può battere Vendola", sulla base, peraltro, della sua collocazione politica in un movimento che la porta ad essere già di fatto un candidato alternativo all'Udc e allo stesso Pdl. L'ex sindaco di Lecce è apparsa quanto mai inflessibile sull'eventualità di cedere il posto ad una terza via e questo, al momento, resta il nodo, perché nel sistema di veti incrociati interni alla defunta Casa delle Libertà leccese, sul suo profilo restano le perplessità e i mal di pancia degli ex compagni di partito.

Il più soddisfatto appare lo stesso Palese che, con quello che viene giudicato come un atto di generosità e di umiltà, sembra essersi conquistato il lasciapassare per il riconoscimento ufficiale della sua candidatura, che, forse, per la sua storia politica e per l'impegno dimostrato in questi anni, sembra anche meritata. Tuttavia, agli osservatori esterni della politica, pare evidente un concetto che continua a restare il tallone d'Achille del Pdl: "non si muove foglia, che il Cavalier non voglia".

Intanto, tra i possibili alleati del centrodestra, c'è anche Destra di Base, che, dopo aver presentato il nuovo coordinamento provinciale, ha anche chiarito ed illustrato le proprie posizione su temi di interesse generale che riguardano il territorio: pronta la raccolta di firme contro la privatizzazione dell'acquedotto pugliese e il mutuo sociale (da organizzare assieme a Casapound), attenzione alla tutela dell'ambiente contro l'inquinamento di ogni genere, dall'elettromagnetico alle sostanze chimiche cancerogene, contro le polveri sottili e l'uso indiscriminato degli impianti di pannelli solari su terreni agricoli e in zone di particolare pregio paesaggistico.

Il presidente provinciale Leonardo Tunno ha precisato che il movimento "pur restando nel centrodestra non aderirà al tesseramento del Pdl fino a quando non avrà da parte dei massimi vertici politici regionali del partito le più ampie e concrete garanzie sul riconoscimento del ruolo fondamentale che Ddb e i tutti i militanti ex aennini hanno diritto ad avere ad ogni livello politico e istituzionale".

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