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Tragedie del mare: "La Regione faccia pressioni sul governo nazionale"

Il consigliere della Regione Puglia e presidente di Moderati e Popolari, Antonio Buccoliero, ha inviato un ordine del giorno per chiedere che gli sbarchi siano ufficializzati, facendo così anche un sonoro smacco alla criminalità

 

LECCE - “Proprio nella giornata mondiale del rifugiato, la Puglia e il Salento tornano a fare i conti con la morte di poveri esseri umani, che scappano da una condizione di guerra, di lotta e di distruzione, nella speranza di trovare, nel nostro Paese, lavoro e futuro. Quel mare che accoglie i loro sogni di riscatto, si trasforma spesso in una tomba, che fagocita tutto per sempre”. E’ quanto dichiara il consigliere della Regione Puglia e presidente di Moderati e Popolari, Antonio Buccoliero, che interviene dopo l’ennesimo sbarco tragico al largo delle coste salentine.

“Un Paese civile e democratico – prosegue Buccoliero – non può tollerare una simile barbarie, anche perché la maggior parte di queste persone viene nel nostro territorio per svolgere i lavori più umili, spesso snobbati dagli italiani, primo fra tutti la raccolta di angurie e pomodori. È necessario, allora, porre un freno a queste tragedie del mare, facendo sì che vengano avviate tutte le azioni diplomatiche per far giungere in Italia, in maniera ufficiale, gli immigrati. Questo darebbe, tra l’altro, un duro colpo alla criminalità organizzata”.

A tal proposito, Buccoliero ha presentato un ordine del giorno, ricordando che “gli immigrati avrebbero dichiarato di essere giunti sul nostro territorio con l’obiettivo di poter lavorare” e che “specialmente nel periodo estivo, sono diversi gli extracomunitari impiegati nei campi salentini e pugliesi per la raccolta di angurie, pomodori ed altri prodotti di stagione”. “Il loro contributo – prosegue - è importante per la crescita della nostra economia, dal momento che gli italiani, pur in un momento di evidente crisi economica, disdegnano gli umili e duri lavori nei campi”.

Nell’ordine del giorno, Buccoliero ha anche ricordato “i gravissimi episodi di sfruttamento e riduzione in schiavitù e l’ultima operazione dei carabinieri, messa a segno lo scorso maggio e denominata Sabr, che ha permesso di smantellare un’organizzazione criminale dedita alla tratta e allo sfruttamento lavorativo di esseri umani, che agiva anche nelle campagne di Nardò”. Un problema diffuso, dato che episodi analoghi si sono verificati anche in Capitanata, dove il fenomeno del caporalato aveva assoggettato diversi lavoratori nordafricani”.

L’impegno chiesto alla Regione è dunque di “fare pressioni presso il Governo centrale, perché vengano rafforzate tutte le azioni diplomatiche per evitare gli sbarchi clandestini, ampliando le modalità che consentano a questi uomini, desiderosi di abbandonare luoghi di guerra e di lavorare onestamente nel nostro Paese, di giungere in maniera ufficiale sulle nostre coste”. Oltre a questo, di “chiedere al Governo misure urgenti per far sì che l’Europa tutta apra gli occhi e il cuore ad una situazione di emergenza, che vede esseri umani disperati, che scappano da guerra e distruzione, trovare la morte o la schiavitù in paese civile e democratico come l’Italia”. Infine, di “fare in modo che il desiderio di riscatto e di rinascita di tanti immigrati, che giungono in maniera clandestina nei nostri territori, possa divenire un’occasione trasparente di crescita e di sviluppo per tutto un Paese”.

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