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Giovedì, 28 Marzo 2024
Politica

"Trenitalia emargina il Salento". Sit-in alla stazione

Manifestazione domani nel piazzale antistante la stazione di Lecce organizzata da Filt-Cgil e Una buona azione per Lecce. Si protesta contro la soppressione di quattro treni a lunga percorrenza

Un sit-in di protesta contro la soppressione dei treni a lunga percorrenza stabiliti da Trenitalia. L'appuntamento è fissato per domani, domenica 28 ottobre, alle 10, sul piazzale della stazione di Lecce. La protesta è stata organizzata dalla Filt-Cgil di Lecce e dall'associazione Una buona azione per Lecce "Per scongiurare una progressiva emarginazione del Salento. Le preoccupanti notizie che giungono in questi giorni da parte di Trenitalia in merito al nuovo orario di servizio in vigore dal 10/12/2007, prevedono la soppressione di quattro treni a lunga percorrenza nelle tratte Lecce - Roma (tratta 9356 Lecce - Roma delle 17 - 23,26; tratta 9351 Roma - Lecce delle 7,38 - 14,08) e Taranto Roma (tratta 9360 Taranto - Roma delle 6,16 - 12,16; tratta 9363 Roma - Taranto delle 15,45 - 21,54) e la limitazione della corsa di altri cinque convogli (Lecce-Bolzano e viceversa, Venezia-Lecce, Crotone-Milano via Taranto e viceversa) nella stazione di Bari", ricordano Mario Vantaggiato e Alessandro De Matteis, rispettivamente segretario generale del sindacato e segretario cittadino dell'associazione. "La limitazione delle corse - spiegano - in pratica costringerà l'utenza salentina al cambio treno nella Stazione di Bari per il proseguimento dell'ultima tratta fino a Lecce o Taranto".

"Non riusciamo a capire il motivo di tali soppressioni-limitazioni fatte su una tratta, quale la Lecce-Bari, diventata ormai dal luglio 2006, a seguito dell'attivazione del doppio binario, una delle linee più tecnologicamente avanzate e sicure, capace quindi di far circolare contemporaneamente un numero di treni maggiore e più velocemente rispetto a quelle a binario unico. La presunta mancanza di viaggiatori - dicono Vantaggiato e De Matteis - su queste tratte, avanzata da Trenitalia è contraddetta dall'aumento del traffico regionale di circa 300mila chilometri-treno in più decisi dalla stessa Trenitalia e dalla Regione Puglia. A fronte di un aumento del traffico in ambito regionale le scelte di Trenitalia paiono avere motivazioni di carattere prettamente politico e non economico".

"L'auspicio - concludono - è che attraverso la partecipazione ed il coinvolgimento di tutti venga scongiurato il pericolo di un ulteriore ridimensionamento del servizio di trasporto salentino su rotaia che causerebbe pesanti disservizi e inefficienze a quei cittadini che si servono del treno per lavoro, studio e per la mobilità in genere".

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