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Trepuzzi, una città ferita che si rialza. Il percorso per la legalità comincia sabato

L'amministrazione comunale chiama a raccolta la cittadinanza per organizzare la prima giornata di manifestazioni. Il sindaco Valzano: "Non un'azione estemporanea, ma l'inizio di una nuova cultura della legalità che comincia dai giovani"

TREPUZZI – Un attacco improvviso, tanto diretto quanto anonimo, ha colpito il cuore di un'intera comunità. All'indomani dei titoli di giornale che dipingevano Trepuzzi come il far west del Nord Salento, oggi serpeggia la paura, la rabbia dei cittadini mista ad un senso d'isolamento che si vuole rompere. E subito.

La città cerca, così, di rimettersi in piedi ed in sesto, per recuperare la rassicurante quotidianità dopo il fragore dei quindici colpi di pistola esplosi (neppure una settimana addietro) contro tre obiettivi, apparantemente, qualunque: una villa, un condominio ed un negozio di ferramenta. E dopo il bagliore delle fiamme che ha avvolto l'auto di un ignaro elettricista, appena 48 ore dopo.

E' come se, dopo un lungo periodo di ordinaria amministrazione criminale, composta dai soliti piccoli furti, qualcuno avesse alzato il tiro. Per motivi tutti da chiarire.

Ciò che è certo, ed è emerso chiaramente oggi ai margini dell'assemblea cittadina convocata nell'aula consiliare del municipio, è che un passo preliminare ad ogni forma di mobilitazione, bisogna farlo.

Prima ancora della manifestazione che oggi il sindaco, Oronzo Valzano, ha inteso organizzare insieme all'amministrazione comunale a ed al contributo dei residenti, lanciando un appello accorato alla partecipazione, trasversale e multiforme, dell'intero tessuto sociale, economico ed istituzionale di Trepuzzi.

Prima ancora che questa prima "giornata della legalità", indetta per sabato 29 settembre, si trasformi in un percorso di educazione (e rieducazione) permanente. E a monte della stesso vertice la sicurezza convocato in prefettura alla presenza delle forze dell'ordine.

Il programma della manifestazione confermata nel week-end (ed articolata sulle iniziative congiunte di scuole, associazioni laiche, parrocchie, comunità sportive, sindacati e rappresentanti politici), oggetto di una trattativa con i cittadini relativa sui dettagli organizzativi, è stato interrotto dalla voce estemporanea di una signora.

IMG_2546-2Il suo invito ad una riflessione preliminare sulla presunta piega che starebbe prendendo la collettività ("A che livello si sta consumando droga in questo luogo? Quanti giovani e quanti adulti vi sono coinvolti") è risuonato come il brusco allarme di una sveglia. Al di là dei possibili moventi della criminalità organizzata, il rischio da sventare, raccolto dai presenti, è che l'iniziativa si riduca ad una battaglia "d'immagine" e, come tale, fine a se stessa.

Se Trepuzzi intende scrollarsi di dosso un'etichetta che non può appartenere "ad una comunità sana e laboriosa", per usare le parole di Valzano, deve farlo compiendo una rotazione a 360 gradi su stessa. E di lungo corso. Questo il senso della sfida che si affronterà a piccoli passi. Intesificando quelle ore di "educazione civica" insegnate ai giovanissimi di cui, spesso, rimane nulla. Puntando, ovviamente, sulla fascia "in formazione" dei bambini e dei ragazzi: la più sensibile al fascino della legalità.

Fino a coinvolgimento della parte lesa, quindi i commercianti, delle forze dell'ordine, dei rappresentanti politici in un'ottica bipartisan e di tutti i territori del circondario in cui la malavita la fa, ancora, da padrona. 

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