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Omfesa, ancora in assemblea. "Verificare la gestione della curatela fallimentare"

Il deputato Capone teme che l'assenza reiterata ai tavoli di confronto e anche a quelli convocati dal ministero dello Sviluppo economico della curatela fallimentare "costituisca un danno evidente e un impedimento pregiudiziale ad eventuali sviluppi futuri"

TREPUZZI - Il deputato Salvatore Capone e la sottosegretaria Teresa Bellanova, insieme al sindaco del Comune di Trepuzzi, Oronzo Valzano, al consigliere provinciale Alfonso Rampino, al segretario cittadino del Pd Giacomo Fronzi e al capogruppo dello stesso partito in consiglio comunale, Mimino Valzano, hanno risposto ieri pomeriggio all’accorato appello dei lavoratori Omfesa, che ancora non hanno cognizione del loro futuro.

“Sconcerto, sconforto e rabbia”: questo lo stato d’animo espresso in una lettera dagli 86 dipendenti dell’azienda, i quali si sono riuniti in assemblea permanente all’interno della sala consigliare del Comune di Trepuzzi, “occupata come gesto simbolico di una vertenza che ha prodotto solo ritardi e risultati inconcludenti”.

“Noi non faremo mancare la nostra attenzione e la nostra azione parlamentare e di Governo - ha affermato Teresa Bellanova - con la ferma convinzione che su questa vicenda è necessario che ognuno faccia la sua parte coerentemente con l’obiettivo di restituire dignità e futuro a un’azienda e ai suoi lavoratori”.

Nel confronto, insieme alla necessità di un tavolo permanente istituzionale con la presenza di tutti i soggetti coinvolti, è emersa evidente l’assenza, su tutti i tavoli, della curatela fallimentare e la necessità di una verifica per comprendere il modo in cui finora è stata gestita e si continua a gestire la vicenda fallimentare.

“C’è il fondato timore - ha osservato Salvatore Capone, parlamentare del Pd - che quest’assenza reiterata ai tavoli di confronto e anche a quelli convocati dal ministero dello Sviluppo economico costituisca un danno evidente e un impedimento pregiudiziale ad eventuali sviluppi futuri. Per questo puntualizziamo l’esigenza ormai inderogabile di un confronto aperto con la gestione fallimentare e con chi ne è responsabile”.

“E’ necessario, accogliendo anche le richieste dell’assemblea permanente - ha infine rilevato Alfonso Rampino - che ci si ritorni a confrontare con tutti i soggetti istituzionali e privati coinvolti. Oltre a Trenitalia, anche l’assessorato regionale ai Trasporti che in questa vicenda potrebbe rivestire un ruolo altrettanto strategico”.

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