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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Tricase: spirano venti di crisi sulla giunta Musarò

Da settimane si è riaperto il dibattito sullo stallo dell'amministrazione : i membri della maggioranza hanno proposto sei punti per ripartire. Forse appuntamento decisivo col bilancio, il 20 maggio

TRICASE - Venti di crisi sulla maggioranza tricasina. Gli ennesimi, verrebbe da dire, visto che la giunta Musarò sembra caratterizzarsi ormai da tempo, e, in genere, soprattutto dopo ogni tornata elettorale, per una certa instabilità. È ormai notoria la crisi d'ottobre 2009, con il doppio rimpasto di giunta, volto alla fine all'annullamento di ogni cambio. Tanto rumor per nulla, si potrebbe evidenziare. Oggi si riparte, con qualche malumore latente e con una lettera consegnata qualche settimana fa al primo cittadino, dal capogruppo del PdL, Rocco Martella, e da altri quattro consiglieri di maggioranza, ossia Francesco Cito, Pasquale De Marco, Rocco Piccinni e Antonio Giannini, in cui si evidenziavano "elementi di discordanza e di malcontento espressi da più membri" dell'amministrazione.

Si tratta dell'esigenza di "formalizzare alcune riflessioni e richieste utilissime se s'intende proseguire e ripartire con una nuova azione amministrativa per i prossimi tre anni": nell'analisi si sottolineava la gestione "poco efficace della macchina comunale", dovuta a vari fattori e "riconducibile in parte all'inesperienza" o "ad atteggiamenti di chi vuol fare da solo senza tenere conto delle opinioni e sensibilità altrui": "L'opinione dei cittadini e dei nostri sostenitori più accaniti - si legge in quella lettera - sull'azione amministrativa fino adesso svolta è di profonda delusione, questo si traduce inevitabilmente in un naturale calo di consenso, che ci porterà inevitabilmente ad una difficile riconferma elettorale nella prossima tornata amministrativa".

Secondo i dissidenti della maggioranza, la svolta concreta allo stallo è duplice: "Chiedere pubblicamente scusa ai nostri concittadini e abbandonare la guida della nostra città consci tutti di aver fallito gli obiettivi che c'eravamo prefissati (svolta totale e cambiamenti radicali in tutti i settori ), dimostrando per lo meno un grande senso di responsabilità verso la città" o "voltare pagina e cercare di recuperare il tempo perduto, basando il rapporto interno sulla condivisione e sulla correttezza fra le varie parti".

In riferimento alla seconda ipotesi, i consiglieri di maggioranza chiedevano nella lettera la "reintegrazione per un periodo minimo di almeno un anno dell'Architetto Cosimo Pizzileo a responsabile del settore Urbanistica", la "razionalizzazione della giunta comunale che non deve per forza significare cambio delle persone, ma che innanzitutto deve in primo luogo essere la rappresentatività dei vari gruppi consiliari mescolata alle capacità e professionalità dei componenti", per evitare "la paralisi amministrativa in modo rapido e indolore e con ampia condivisione". Il settore dei lavori pubblici rappresenta per il centrodestra "il punto debole dell'amministrazione": si chiede con urgenza di "porre fine all'operato dell'attuale responsabile, senza aspettare la creazione di nuovi settori, che non arriverà mai".

Il centrodestra chiedeva (ma chiede tuttora) inoltre l'annullamento dell'incarico di direttore generale, che ha un costo eccessivo che "in questo periodo di crisi generale è un lusso che una città come Tricase non può permettersi". Anche le opere pubbliche del piano triennale andrebbero, secondo le componenti di maggioranza, ridiscusse, perché "l'attuale proposta non rispecchia assolutamente le volontà del consiglio comunale". Altro capitolo è il destino dell'Acait, su cui non si è ancora aperta discussione. Il prossimo 20 maggio, ci sarà la discussione del bilancio comunale e sarà forse il momento per cercare di fare chiarezza sulle riflessioni del sindaco stesso, a seguito del dibattito apertosi nella sua maggioranza. Ma è evidente che qualcosa scricchiola negli equilibri dell'amministrazione.

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