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Tumori in aumento, il caso della Grecìa: "Andare a fondo nella questione"

Ieri sera il preannunciato incontro a Sternatìa. Luigi Russo di Csv Salento: "Vogliamo andare fino in fondo per capire quali sono le cause di questo mix esplosivo". Dati allarmanti in diversi comuni, specialmente per quanto riguarda le patologie al polmone

STERNATIA - “Stasera abbiamo sollevato il velo della non conoscenza, mascherato da prudenza, fatalismo e complicità su un tema delicatissimo come quello dell'incremento delle patologie tumorali nella zona della Grecìa salentina”. Spiega così Luigi Russo, presidente del Csv Salento, il senso dell'incontro che si è tenuto ieri sera, martedì 15 luglio in piazza Umberto I a Sternatia.

E’ stata la prima (preannunciata) tappa a nord del Capo di Leuca dei “Cantieri per la sussidiarietà” sul tema “Ambiente, veleni, tumori: quali politiche per la salute?”. Promosso da Csv Salento, Forum Terzo Settore e Comune di Sternatia, in collaborazione con le associazioni di volontariato locali, l’incontro è stato seguito da un dibattito sulla possibile correlazione tra la questione ambientale e l’incidenza delle patologie tumorali. Da tempo, i volontari impegnati sul territorio chiedono di indagare rispetto agli inquinanti presenti nell'aria, nel suolo, nella falda, e capire se si possa parlare di un “caso Grecìa”.

“Vogliamo andare fino in fondo per capire quali sono le cause di questo mix esplosivo – spiega Russo – capace di creare un triplice danno, “ambientale”, “umano” e “sanitario”. Ed è proprio sul concetto di dannosità che il percorso attivato dal Csv Salento nella Grecìa salentina vuole tenere alta l'attenzione. Le persone che si ammalano a causa di fattori esterni alla propria volontà e al proprio stile di vita sono delle “vittime” di un sistema che ha creato un danno spesso difficilmente calcolabile e non solo in termini di costi. Occorre aprire gli occhi e indagare attentamente per individuare i carnefici”. L'area della Grecìa salentina, infatti, tra discariche interrate e fumi dei complessi industriali vicini è da tempo considerata “zona rossa” dai tanti volontari attivi sul territorio.

Secondo un'elaborazione dei dati realizzata dal Csv Salento in collaborazione con Eurispes Puglia sul registro tumori della Regione Puglia del 2011 (riferimento un periodo di vent’anni), sono soprattutto i tumori ai polmoni quelli che allarmano nella Grecìa Salentina, con un 30 per cento in più medio di incidenza nei maschi rispetto al dato atteso.

Sono interessate in particolare le aree di Melpignano, Zollino, Castrignano dei Greci, Cutrofiano, Sternatia (paesi hanno addirittura con una media del +73 per cento rispetto al dato atteso).

Per le donne, seppure facendo riferimento a dati esigui, si mette in evidenza il +100 per cento di Zollino, il +47 per cento di Sternatia. Ma anche i tumori alla vescica destano allarme, con il picco del +79 per cento nei maschi a Zollino, il +235 per cento nelle femmine a Melpignano, il +143 per cento nelle femmine a Cutrofiano, sempre in riferimento al dato atteso.

Infine per i tumori al sistema emolinfopoietico (linfomi non-Hodgkin, la malattia di Hodgkin e il complesso di tutte le leucemie) spicca il dato di Soleto con un +88 per cento nelle femmine. In generale, spicca il dato del 200 per cento a Melpignano del tasso standardizzato di mortalità per cancro, tristemente seguito da Castrignano dei Greci e da Zollino (176,2 per cento) con una media, tra i paesi maggiormente interessati, che si attesta al 130,5 per cento.

Secondo i dati resi noti dalla Lilt – Lega Italiana per la lotta ai tumori, aggiornati al 2011, che intrecciano quelli sulla mortalità messi a disposizione dall'Istat e quelli dell'Osservatorio epidemiologico della Regione Puglia, in vent'anni (dagli anni 90 fino al 2011) c’è stato un incremento pari al 38 per cento della mortalità per cancro.

Nel solo 2011 sono 2mila e 200 i decessi per tumore nella provincia salentina, 252 in più rispetto al dato atteso e con un tasso superiore rispetto alla provincia barese del 5,1 per cento (444 decessi in più).

Il tasso grezzo di mortalità su 10mila residenti, inoltre, è superiore alla media regionale del 3,1 per cento (252 decessi in più). L'emergenza riguarda il polmone: se in Puglia si sono registrati 1865 decessi (1543 uomini e 322 donne), nella provincia salentina sono stati 519 i decessi (429 maschi e 90 donne). Tra gli uomini si supera, quindi, il 22 per cento della media nazionale e del 30 per cento quella regionale.

Da qui la richiesta di un’immediata campagna di prevenzione: primaria, per ridurre drasticamente l’entità di esposizione dell’essere umano ai veleni ambientali; secondaria, nel porre in essere tutti quegli atti adeguati a ridurre il pericolo quando si è manifestata la patologia; terziaria, nell’avvio di una vera e approfondita analisi epidemiologica, con le migliori tecniche.

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