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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Incertezza sul futuro politico della città / Otranto

Otranto, dopo la condanna in arrivo una nuova sospensione per il sindaco

Scenario amministrativo in costante evoluzione a Otranto: dopo la vicenda Atlantis, il divieto di dimora per il primo cittadino Pierpaolo Cariddi appena rieletto, la sentenza sul Twiga potrebbe allungare i termini della legge Severino

OTRANTO – Sono ormai due mesi che la città di Otranto fa i conti con la sospensione del sindaco, Pierpaolo Cariddi, per effetto della legge Severino dopo il coinvolgimento dello stesso nell’inchiesta denominata “Re Artù”, con la misura restrittiva disposta dalla prefettura di Lecce del divieto di dimora in città per il filone legato al ripascimento dell’arenile al lido Atlantis.

Ma la sentenza relativa alla vicenda Twiga e la nuova condanna a tre anni e nove mesi per abuso di ufficio derivata da quanto stabilito dei giudici, cambiano ulteriormente lo scenario in essere e lasciano ancora la città e l’amministrazione in uno stato di incertezza: la legge Severino, infatti, per effetto del reato contestato contro la pubblica amministrazione, comporta una nuova sospensione dalla carica elettiva di 18 mesi.

Su questo passaggio, la parola spetta al prefetto di Lecce, che dovrebbe esprimersi a breve e stabilire se termini di applicazione siano da considerarsi o meno cumulativi al precedente dispositivo già in atto: l’incognita potrebbe essere quella di voler attendere la pubblicazione delle motivazioni della nuova sentenza. Quanto al divieto di dimora, il termine ultimo dovrebbe essere quello dei sei mesi, quindi, a prescindere dall’evoluzione dell’inchiesta relativo al falso ideologico nella vicenda Atlantis, il primo cittadino dovrebbe poter far rientro a Otranto a inizio del nuovo anno.

Ma al di là dei risvolti giuridici, che seguono il proprio corso, il tema è prevalentemente amministrativo: il sindaco Cariddi è stato rieletto lo scorso 12 giugno, riuscendo finora a condurre la città nel suo secondo mandato per soli venti giorni, giusto il tempo di scegliere la nuova giunta e formulare le linee del suo governo. Da allora, però, non esercita le proprie funzioni e un nuovo lungo stop sembra aprire una riflessione interna anche nella maggioranza cittadina sui passi da compiere per il futuro.

Era questo il motivo di discussione dell’ultimo consiglio comunale convocato nella sede dell’ex istituto Alberghiero, su proposta della minoranza “Otranto è di tutti”: in quel contesto, però, il dibattito si è un po’ arenato su questioni formali inerenti alla scrittura e alla presentazione del punto all’ordine del giorno, che chiedeva una “presa d’atto” di quanto avvenuto.

Da un lato, il gruppo di opposizione ha sostenuto che quella “presa d’atto” fosse un riferimento all’importanza di mettere a conoscenza della popolazione i fatti, non sotto il piano giuridico ma prettamente informativo, per permettere un chiarimento sulla vicenda, non a tutti ben chiara nei suoi contorni. Dall’altra parte, la maggioranza ha ritenuto che prendere atto fosse il riconoscimento del lavoro degli inquirenti a cui sarebbe delegata ogni valutazione di merito.

Sotto l’aspetto squisitamente amministrativo, la maggioranza, guidata dalla vicesindaco Cristina De Benedetto, ha continuato ad assicurare alla comunità l’ordinaria gestione ed è ormai alle spalle una stagione turistica, che si è consumata senza particolari criticità. Ma la prospettiva del tutto inedita di un’assenza a lungo termine di una guida forte e carismatica come quella del sindaco Cariddi, certamente non lascia indifferenti e sereni nemmeno i componenti della sua maggioranza, soprattutto nell’ottica di una più ampia programmazione degli obiettivi. Quelli che verranno, dunque, potranno essere, nell’uno e nell’altro senso, giorni determinanti per le sorti dell’amministrazione e del governo cittadino.

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