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Ufficio casa, nuovo attacco frontale: "Denunceremo tutto prima dell'incarico"

Foresio e Melica contro la consulenza esterna. "Bando inutile e su misura". E ricordano: "Ci sono le competenze interne"

LECCE – Quel pasticcio brutto dell'Ufficio casa. Sull’affidamento dell’incarico esterno, le opposizioni tornano alla carica. A partire dal capogruppo del Pd a Palazzo Carafa, Paolo Foresio. Era stato il primo a mettere in risalto l’affidamento a un consulente esterno, per 25mila euro, ritenendolo un’assurdità. Solo pochi giorni prima, c'era stato il niet a un emendamento poposto dalla minoranza per concedere 30mila euro al sostegno dei canoni di locazione. Fondi che sarebbero andati a chi, pur avendo diritto a una casa parcheggio, non può fruirne per il blocco delle graduatorie. Insomma, i soldi ci sono o non ci sono? E a cosa servono? Si potrebbe sintetizzare così, l'attacco del centrosinistra. 

“Avevamo chiesto alla giunta di fermarsi in quest’assurdo proposito di assegnare l'ennesimo incarico esterno”, commenta Foresio. “Invece nulla: scadono i termini, arrivano due domande, di cui una priva dei requisiti”. Risultato: “Resta un solo candidato, Tommaso Maggio, che già ricopre un incarico fiduciario nello staff del sindaco Paolo Perrone”. 

Foresio taccia tutta questa vicenda come “una presa in giro insopportabile e un utilizzo, a dir poco discutibile, dei soldi pubblici”. “In un Comune in cui i servizi ai cittadini sono scadenti e il sindaco non perde occasione di dire che non ci sono soldi praticamente per niente – sottolinea -, 25mila euro sprecati nel vero senso della parola”.

Il capogruppo del Pd ritiene intollerabile soprattutto che siano sacrificate le competenze interne, già in organico. E da qui parte l’accusa forte di Foresio: “Che senso aveva fare un bando su misura se si sapeva già a chi affidarlo?” “Denunceremo agli organi competenti tutto – aggiunge - prima che venga formalmente affidato l'incarico, perché non ne possiamo più di questo modo di gestire la cosa pubblica”. 

Luigi Melica, dell’Udc, rincara la dose. Ritiemne a dir poco incredibile il bando del 23 giugno del Comune di Lecce, del Settore avvocatura, per trovare un professionista esterno. “Perché in data 18 maggio – dichiara Melica - la dirigente del settore legale, avvocato Maria Luisa De Salvo, in qualità di reggente dell’Ufficio casa aveva dichiarato alla Commissione undicesima, Controllo, proprio in relazione alle problematiche dell’Ufficio casa che vi erano in servizio tre dipendenti comunali e tre dipendenti della Lupiae servizi”.

“Più precisamente – spiega Melica -, la dirigente affermava che: ‘dei tre dipendenti comunali una signora assunta da poco, categoria C, dopo pochi giorni dalla mia assegnazione ha chiesto il trasferimento ad altro ufficio per motivi di salute; per fortuna ho il supporto amministrativo dell’Ufficio avvocatura; non ho necessità di chiedere altro personale e non sono soggetta a “ricatti”. Non faccio ordini di servizio, né ordini di coordinamento perché ho dato disposizione che tutte le pratiche debbano essere da me vagliate e a me sottoposte; solo io me ne assumo la responsabilità”.                                               

A questo punto, il consigliere comunale dell’Udc si domanda: cos'è cambiato da allora? “Perché il 18 maggio il vertice amministrativo del Comune affermava di non avere bisogno di consulenze e poi, il 23 giugno, improvvisamente, necessita di supporto? Chi le ha dato e perché le è stato dato l’ordine di selezionare il professionista esterno?”

“Perché utilizzare i soldi dei contribuenti per la consulenza se, pochi giorni prima, ci aveva rassicurato che aveva adeguati supporti? Noi delle minoranze – conclude Melica - diremo presto alla città quali sono gli obiettivi del sindaco: la campagna elettorale è cominciata, ma Perrone, sulle case dell’Erp, non può far finta che in questi anni di suo mandato non sia successo nulla”.

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